Ferrara, Giulia sul tetto d’Europa: medaglia d’oro da brivido assoluto
Primo torneo continentale di padel per sordi. Bassini batte la Svezia in finale: «Non me lo aspettavo»
Ferrara Grandissima soddisfazione per Giulia Bassini, 23enne ferrarese doc, che sabato scorso a Cala de Mijas, in Spagna, assieme alla Nazionale azzurra sorde, ha vinto il primo Europeo di padel della storia. La squadra, oltre a Giulia, era composta da Sara Giada Gerini, Sara Batresi, Vanessa e Susanna Ricci Bitti e Anna Maria Capriotti, quest’ultima compagna di gioco della Bassini. Capriotti all’ultimo ha preso il posto di Cristina Abrami (fermata da un malanno stagionale), ormai storica compagna di gioco, nel tennis come nel padel, di Giulia. Cala de Mijas da mercoledì a sabato scorso ha ospitato il primo Europeo ufficiale di padel, quattro le nazioni al via: Spagna, Belgio, Italia e Svezia, per un classico girone all’italiana, dove ogni nazione sfidava l’altra, per poi passare alla fase seguente.
«Nella prima gara abbiamo affrontato e superato abbastanza tranquillamente (3-0; ndr) il Belgio - racconta Giulia Bassini -. All’ultimo ho cambiato compagna, Capriotti, 28enne di San Benedetto del Tronto: gioca molto bene sul lato sinistro del campo, così mi sono dovuta adattare a giocare a destra. All’inizio è stato molto difficile, non ci conoscevamo, ma il feeling non è mancato. Nella seconda gara abbiamo affrontato la Spagna: siamo scese in campo da seconde e ci siamo ritrovate contro una professionista, mancina che giocava a destra. Abbiamo perso quella gara, pareggiando il primo successo delle nostre compagne. Abbiamo poi vinto la sfida decisiva, come l’ultima, per 2-1, contro la Svezia, che abbiamo affrontato anche in finale, vincendo per 2-0». «È stato un successo che alla vigilia non mi aspettavo, ma una volta arrivata là, guardando le avversarie, ho pensato che avremmo potuto vincere. Il nostro direttore tecnico era convinto dall’inizio di farcela. A livello personale questa vittoria sfata il mito del secondo posto: con il padel, assieme a Cristina Abrami, finora ho sempre vinto; nel tennis, il mio primo sport assoluto, ho sempre visto al massimo un secondo posto. Spero che questo successo rappresenti una svolta pure per il tennis, sto portando avanti entrambi gli sport, dando un occhio in più al tennis». I prossimi appuntamenti?
«A fine febbraio avrò i campionati italiani di padel a Milano; per il tennis, probabilmente a Faenza, a maggio-giugno del 2025 avremo i campionati italiani. Se va tutto bene, a novembre 2025 avrò le Olimpiadi di tennis, in Giappone. L’obiettivo è qualificarmi per Tokyo». Padel o tennis? «Se fosse per me, continuerei con entrambi, il progetto è laurearmi in agistrale (studia finanza a Milano; ndr) entro il 2025. Ho appena compiuto 23 anni. Dopo dovrò vedere se la carriera sportiva economicamente mi consentirà di vivere, altrimenti dovrò trovare un lavoro. Se dovrò lavorare, sarà più difficile mantenere entrambi gli sport: dovrò fare una scelta, ma sarà solamente per quel motivo. Prima o poi arriverà il momento, ad oggi però porterò avanti entrambi. Tornando all’Europeo di padel, devo dire che in Spagna c’è stata condivisione ed è stato bello vincere di squadra. Pare strano, ma il padel è un gioco di squadra, cosa che ho imparato proprio in questa occasione».