La miglior Spal della stagione batte la Torres
I biancazzurri giocano a viso aperto e osano anche di fronte ad una delle big del girone. La punizione di Buchel porta in dono la terza vittoria consecutiva e alla fine si alza il boato di tutto corso Piave
Ferrara Il destino favorisce sempre chi osa. Ed è così che la prestazione maiuscola della Spal contro la Torres è stata premiata dalla ruota della fortuna che ha spinto in rete la punizione di Buchel. Terzo successo consecutivo per i biancazzurri, che mettono in cassaforte tre punti pesantissimi presi al cospetto di una squadra d’alta classifica.
Dossena conferma gli stessi 11 di Legnago, con Radrezza ancora in cabina di regia. La serata di corso Piave è di quelle fredde e sugli spalti c’è un netto bisogno di riscaldarsi. Lo fanno sin dal principio i tifosi della Ovest che intonano cori costanti e potenti, ma nel settore ospiti figurano anche 300 chiassosi supporters giunti dalla Sardegna. L’allenatore biancazzurro dura esattamente 50 secondi con il giubbone addosso, mentre mister Greco rimarrà coperto in abbondanza per tutto l’arco dell’incrocio. In avvio la Spal corre un rischio: Varela sfonda sulla sinistra, Galeotti risponde a Fischnaller e l’acrobazia di Mastinu finisce alta. La risposta non si fa attendere con il primo inserimento di D’Orazio imbeccato da Antenucci e nato da una grande imbucata di Bruscagin. Segue un tiraccio di Radrezza. Ma soprattutto arriva la grande insidia portata da Rao, assistito da uno slalom pazzesco di Nador in uscita dalla difesa. La Spal si fa preferire, il palleggio è buono, ricercato, osato e non si ha paura di giocare uomo contro uomo con una delle squadre più fisiche del girone. Il pubblico gradisce. Col passare dei minuti la compagine sarda riprende un po’ di campo e si riaffaccia dalle parti di Galeotti ma l’intero pacchetto arretrato biancazzurro respinge tutto con prontezza. Si va al riposo a reti inviolate, ma con negli occhi i migliori 45 minuti spallini di queste prime 16 giornate.
Alla ripresa ci sono gli stessi 22 e lo spartito propone subito 5 minuti di sofferenza con Galeotti protagonista su Zecca. Si trema anche su un altro paio di presupposti tinti di rossoblù. Superata l’ora di gioco succede di tutto: la Torres reclama un rigore, perdendosi il contropiede che Rao e Antenucci per poco non trasformano nel vantaggio. D’Orazio s’immola su una palla vagante salvando la porta. La stanchezza si palesa, tanto che la Spal s’allunga un po’ troppo. Nemmeno la Torres, però, sembra esser brillantissima. Si entra così in un finale tutto da vivere. Zammarini spara alto sul più bello, ma l’esplosione dello stadio è soltanto rimandata di qualche minuto: punizione mancina di Buchel, deviazione della barriera, correzione del palo e rete gonfia per l’1-0 Spal. Mignanelli sfiora il bis, poi è doveroso alzare la trincea. Che ben resiste sino al termine, per il boato generale di tutto corso Piave.