L’Adamant cade contro Jesolo alla Bondi Arena: prima sconfitta interna della stagione
Ferrara paga stanchezza e nervosismo dopo tre successi consecutivi. Anche coach Benedetto è la prima volta in assoluto che perde in casa dal suo arrivo a gennaio
Ferrara E al fin del girone d’andata, cadde la Bondi Arena. Di più: dal suo arrivo a gennaio per coach Benedetto quella di oggi è stata la prima sconfitta interna in assoluto. Protagonista dell’impresa Jesolo (69-79), che riesce a portare il match sul terreno della battaglia dove meglio si trova. L’Adamant paga stanchezza e nervosismo dopo tre successi consecutivi (Trieste, Monfalcone e San Bonifacio), archiviando la prima mini fase stagionale al secondo posto col 72% di successi. Senza Lorenzo Turini (rotti crociato e menisco del ginocchio sinistro con stagione per lui finita) e con Ballabio in odore di rientro ma non ancora pronto, Ferrara tenta di rimboccarsi le maniche man mano che la sfida si fa da trincea epperò stavolta non riesce a raschiare energie supplementari. Proprio una sorta di over time ha deciso la partita. Dapprima avanti per due quarti, poi sotto, l’Adamant al 35’ impatta sul 59-59 pur avendo avuto percentuali da tre da Groenlandia (3/25 a 5’ dalla sirena). Trascina Marchini, ci prova Santiago ma non c’è continuità. Così Jesolo tra una mischia e una spinta, un colpo e una tonnara fila via con un 9-0 che timbra la sentenza. Dopo aver remato controcorrente i biancazzurri non hanno braccia per rimanere tosti a rimbalzo; su ogni rientro difensivo tardivo Jesolo punisce (implacabile Malbasa dalla lunetta 9/10). Molto prima era stato Bovo a tenere in pista i suoi con “uno contro uno” profondi e al ferro.
In avvio, invece, era stata l’Adamant ad avere sia il controllo del cielo che una lucida manovra: blocchi primari e secondari che aprono corridoi per incursioni interessanti. Entra Marchini per un Chessari farraginoso, dalla panchina si ordina la zona e non è un granché (19-19 al 10’). Il momento – unico – di vero spettacolo si fissa nei primi 5’ del secondo quarto: manovra corale con tanto di tripla sfacciata e reverse aggiuntivo del baby Dioli. Ferrara torna all’individuale ed ha più corazza: 40-35 all’intervallo. Dopo è fiatone e una scalata a mani nude. Ruggine offensiva (mai dentro da tre, falliti facili appoggi da due). Jesolo è brava a raccattare dal cesto della biancheria sporca. Appena 13 punti di squadra nel quarto che termina 53-54. L’Adamant cerca soluzioni e si affida ai tre piccoli: Chessari, Marchini e Santiago protetti alle spalle da Yarbanga (poi Sackey) e Drigo. Ha l’unico momento on fire tutto nervi per il sopracitato 59-59 al 35’. Però non è serata. Forza davanti, si distrae dietro: Ferrara sotto 59-68 al 37’ smarrita in ogni rivolo. Alla prossima. Il sentiero è lungo.