Spal, che bello sentirsi amata: il Mazza riaccende la passione
I nove punti e la bella prova con la Torres hanno ridato entusiasmo. Giocatori omaggiati dalla Ovest e tanti applausi per il coraggio mostrato
Ferrara E chi l’avrebbe mai detto che la Spal – anzi, questa Spal – sarebbe stata capace di regalare tre gioie consecutive al suo popolo, facendo svoltare la stagione proprio quando già si parlava di punto di non ritorno? Probabilmente nessuno, ma il tema non è questo. I 9 punti portati a casa da Antenucci e compagni nelle sfide contro Pineto, Legnago e Torres hanno assunto ulteriore valore proprio in virtù dell’ultimo successo ottenuto nel faccia a faccia con i sardi. Che a differenza delle altre due rispettabili realtà appena citate, è una di quelle compagini attrezzate per restare nei piani nobili del girone B nonostante il periodo corrente non sia proprio di quelli brillanti.
La Spal di oggi ha acquisito la capacità di scrivere il proprio destino, rigenerando il malloppo delle sensazioni positive della città e ritrovando finalmente l’abbraccio della propria tifoseria al termine della partita. Sabato, con negli occhi la miglior prova della stagione, la gente avrebbe applaudito anche in caso di reti bianche visto l’agonismo e la prova coraggiosa proposta. Ma il successo ha tramutato tutto in un’apoteosi con la chiamata – stavolta festosa – dei calciatori sotto i decibel alti della Curva Ovest. Si tratta di nuova ripartenza su cui poggiarsi per andare a caccia dei tanti punti in palio nel mese di dicembre e attendere la sistemazione generale col mercato di gennaio. E proprio su quel fronte la proprietà e la società non potranno davvero tradire il momento e le possibilità di riagganciare la stagione in maniera ancor più concreta rispetto a quanto fatto nella seconda fetta del passato campionato.
Intanto, dicevamo, il “Mazza” è tornato a essere un catino di emozioni vissute al fianco di Dossena e dei suoi ragazzi. La classica testimonianza che a Ferrara basta davvero poco per regalare (e regalarsi) l’entusiasmo e l’adrenalina a una piazza follemente innamorata dei colori biancazzurri. Col Pineto il primo tempo era terminato tra i fischi per lo svantaggio, ma gli stoici delle tribune si sono poi messi al fianco dei giocatori per la rimonta scaccia crisi. Per non parlare del doppio esodo spallino nella non lontana trasferta di Legnago: un’andata e un ritorno ripetuti a causa del nebbione del sabato da oltre 700 sostenitori che trasmesso tutto il proprio amore. In Spal-Torres – complice anche la calda rappresentanza ospite, a cui va reso merito per la trasferta, continuata festosa fino a notte fonda tra i vicoli del centro storico – si è visto uno stadio pieno di passione, che al triplice fischio finale ha fatto rivivere tante care e vecchie sensazioni vissute (finalmente) col sorriso sulle labbra. Non resta che proseguire così. Trascinarsi a vicenda, dentro e fuori dal campo. Per continuare il filotto e non smettere di cantare.