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Calcio serie C

Spal, patto della rinascita. La svolta dopo Terni

Spal, patto della rinascita. La svolta dopo Terni

Ferrara. Squadra e staff si sono parlati chiaro e in modo molto franco. Ognuno ha fatto un passo

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Ferrara C’è un ultimo crocevia, in una stagione calcistica, che indirizza l’annata. La Spal vi si è trovata dopo la mazzata di Terni e proprio in quel momento la situazione è svoltata. Imboccando una strada si sarebbe andati dritti a schiantarsi, mister Dossena sarebbe stato esonerato e la squadra avrebbe dovuto ripartire da zero con un nuovo tecnico, senza certezze ma anche senza più alibi con la sola scusante di un mercato estivo non fortunatissimo e una serie di infortuni enorme, comunque scaricabili sull’allenatore e il suo staff. L’altra strada, invece, portava ad un patto di rilancio, a mettere da parte eventuali perplessità e a fare ciò che fanno gli uomini veri: guardarsi in faccia e parlarsi, senza filtri, con rispetto, ma in maniera schietta ed efficiente. La Spal ha fatto esattamente quello e nelle lunghe giornate dopo Terni c’è stato quel confronto sincero e a tratti duro di cui l’intero sistema spallino aveva evidentemente bisogno. È da lì che sono arrivati gli stimoli giusti per svoltare e iniziare a trasformarsi in qualcosa di concreto e solido, talvolta anche bello ma soprattutto unito. Lo ha descritto bene anche capitan Antenucci nel suo ultimo post Instagram, quando ha postato la foto della squadra che si abbraccia dopo il gol vittoria con la Torres e a cui ha aggiunto la didascalia “Squad”. Che in inglese significa squadra, ma ha un valore che va ben oltre; la squad è infatti un team d’assalto militare, un gruppo di fratelli che deve avere completa fiducia nell’altro compagno perché la tua vita è nelle sue mani. Ecco, l’idea di avere una Spal con quello spirito può solo aprire scenari interessanti sul futuro.

Ma serve tornare un attimo sul duro confronto successivo a Terni: la squadra ha fatto richieste chiare al mister, chiedendo atteggiamenti diversi soprattutto nell’approccio settimanale e nelle fasi pre partita. Evidentemente l’attenzione spasmodica di Dossena rischiava di mandare in tilt alcuni giocatori che hanno forse necessità di minor pressione. In compenso è arrivata una totale disponibilità al lavoro e al sacrificio e Dossena, dimostrandosi sagace psicologo, ha raccolto quell’invito, modificando l’approccio e alcuni dettagli negli allenamenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti? Squadra che lotta, soffre, ma si diverte e fa punti. Non c’entra il modulo, c’entrano un po’ di più i singoli, ma è soprattutto la testa che fa la differenza. E nei libri motivazionali che tanto piacciono al mister e che presta ai suoi ragazzi quel principio è ben esplicitato.

F.D.

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