Spal, attenzione ai tuoi gioielli: quanti appetiti su Rao e Nador
Il difensore ricorda Tresor, tra portamento e origini africane
Ferrara Manca un mese (e poco più) all’inizio di una sessione di calciomercato che sarà determinante per le sorti della Spal. Forse, vista la situazione numerica della rosa e fatti i dovuti conti con la realtà venutasi a creare fra gli infortuni del periodo, la prossima finestra di trasferimenti sarà ancor più delicata da azzeccare rispetto alle già non transitorie parentesi degli ultimi anni.
L’ex direttore dell’area tecnica, Filippo Fusco, 11 mesi fa era riuscito a rimediare agli errori e alle carenze dell’estate permettendo a Mimmo Di Carlo di trovare una condizione pressoché ideale al suo ritorno in sella dopo l’avventura infelice targata Colucci. Da lì a poco, era arrivata la maxi svolta del periodo primaverile.
Riuscirà Alex Casella a fare lo stesso? Se l’ex direttore sportivo della Pro Vercelli – e quindi l’intera società di via Copparo, nella sua disponibilità – compirà la missione, ecco che questa potrebbe valere doppio. Visto e considerato che una specie di svolta identitaria, caratteriale e tecnica la Spal e Dossena l’avrebbero già messa in atto col materiale attualmente a disposizione. Fare le cose al meglio potrebbe valere un finale di stagione da protagonisti, riacciuffando almeno il lungo treno playoff. Magari lo specifico delle cose da fare in entrata per il momento può attendere, perché in primis sarà il caso di non perdere i propri tesori.
Uno su tutti, Emanuele Rao. Nell’occhio già dalla scorsa estate di importanti club di serie A (erano uscite voci su Bologna, Torino e Fiorentina) e osservato ad ogni uscita della Spal, in casa e in trasferta, dagli emissari delle società interessate a uno dei talenti più promettenti del calcio tricolore. I telefoni dei suoi agenti (Bia e Chiaretti della BC Group Agency) sono piuttosto caldi, il vincolo contrattuale con la Spal è stato prolungato sino al giugno del 2026 e qualcosa si starebbe muovendo per la prossima estate quando per Rao si potrebbe scatenare una vera e propria asta. Ma c’è chi cercherà l’anticipo sulla concorrenza, intavolando un incastro già in tempi brevi. Tuttavia la condizione globale per fare il bene del ragazzo, della sua crescita e delle legittime ambizioni della Spal è quella che Emanuele Rao resti operativo a Ferrara almeno fino al termine di questa stagione sportiva.
Anche le doti fisiche di Steven Nador stanno facendo gola qua e là, ma vale lo stesso discorso. In particolar modo oggi, vista l’elevata considerazione di Dossena che l’ha riportato in difesa.
Intanto è il caso di stemperare con una curiosità in rima. Perché Tres...or fa rima con Nad...or. Marius Tresor e Steven Nador, 52 anni di differenza (uno è del 1950, l’altro del 2002). Uno originario della Guadalupa, l’altro con radici del Togo. Stessa stazza, stessi calzettoni abbassati, stesso stile. Tresor, arrivato in Francia all’Ajaccio dove faceva il centravanti o il centrocampista ed è poi esploso come libero difensivo al Marsiglia salendo nell’Olimpo dei centrali europei tra Bordeaux e Nazionale francese. Nador oggi è stato ricollocato nel suo ruolo d’origine, visto che già nel vivaio del Chievo Verona giocava difensore (idem nella Spal Primavera e nell’esordio in serie B a Cremona). Se Nador ripercorrerà anche solo a metà la carriera di Tresor, allora sia lui che la Spal saranno a cavallo.