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Massei e la casa chiamata Ferrara: «Qui mi trattate bene da sempre»

Davide Bonesi
Massei e la casa chiamata Ferrara: «Qui mi trattate bene da sempre»

Accolto con affetto a scuola e in provincia: «Questa città mi ha salvato»

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Ferrara È stata un successo la seconda tappa ferrarese di Oscar Massei, fra scuola, radio, incontri in provincia e cena a casa di Luigi Pasetti. Il campionissimo ha presentato assieme all’autore Enrico Menegatti il libro “L’oriundo, il capitano, l’esempio” pubblicato da Edizioni Minerva e uscito in tutte le librerie il 29 settembre, giorno del 90esimo compleanno della leggenda spallina. Un testo che racconta la nascita in Argentina da famiglia di origini italiane, i primi calci sulle polverose strade sterrate davanti alla casa di Rio Cuarto, cittadina in Provincia di Cordoba, poi l’arrivo al Rosario Central e la chiamata dell’Inter di Angelo Moratti fino alla Spal di Paolo Mazza, dove chiude una bellissima carriera. «Cosa devo dire - inizia scherzando Massei -? Mi trattano tutti da signore e non posso che ringraziare per l’ospitalità ricevuta. Ma d’altronde a Ferrara è sempre stato così, già dal primo giorno in cui arrivai da Trieste».
Massei non ha nascosto che il libro è nato per poter un giorno incontrare Papa Francesco, ma ora che è uscito le soddisfazioni non mancano. «Sì, vero, ho fatto bene ad accettare la proposta di questo testo, mai avrei pensato a una cosa del genere. Ma mi sono convinto con l’impegno di andare a trovare il Papa, lo dico sempre. So che ha qualche problema di salute, ma è giovane, ha due anni in meno di me... Il Papa parla volentieri di calcio, sono curioso di sapere se era a vedere qualcuna delle mie partite al vecchio Gasómetro di San Lorenzo. Era uno stadio incredibile, ovale e tutto di legno, sembra una botte di gas, era unico».
Alla prima presentazione del libro alla sala Estense era presente il suo ex compagno Morbello con la moglie ferrarese Cinzia, morta improvvisamente all’inizio di novembre. «Mi è dispiaciuto per Cinzia, l’avevo vista il 29 settembre, era sempre la solita ragazza che ho conosciuto a Ferrara. Ho detto a Morbello che quando viene a casa mia a La Spezia stiamo insieme un po’ e parliamo, come me non è un gran chiacchierone ma è importante la compagnia in questi momenti». Lei ha incontrato Angelo Moratti e anche il figlio Massimo piccolo, ha letto che circola il suo nome legato alla Spal? «Magari venisse a Ferrara. È importante che certi personaggi stiano nel calcio, non solo a Ferrara. L’ho conosciuto quando era piccolo e incontrato ancora non tanto tempo fa, mi portò a fare un giro nella sede dell’Inter».
Non c’è solo Ferrara nel cuore di Massei, ma anche Treia, il paese in provincia di Macerata da dove nel 1884 partì il nonno per l’Argentina: «Ricordo che un anno con la Spal andammo in ritiro a Macerata. Mi decisi ad andare a Treia, così cercai il cognome Massei nell’elenco del telefono, ce ne erano tantissimi! Si pensi che partirono da lì anche i lontani parenti di Messi e Scariolo. Conto di andare a presentare il libro a Treia, ma mi piacerebbe anche presentarlo a Milano con qualcuno dell’Inter, magari gli attuali giocatori argentini e Zanetti. Ferrara? È grande, tornerò ogni volta che ho l’occasione. È stata la mia salvezza, dopo il brutto anno di Trieste mi diede la possibilità di ricominciare, calcisticamente ero morto e a Ferrara sono risorto. Devo tutto a Ferrara, al pubblico, alla società e al presidente Mazza».