Dossena prima di Lucchese-Spal: «Proviamo ad imporre il nostro gioco»
Il tecnico alla vigilia della gara: «Sono contento dei passi avanti fatti dai singoli. Il mercato? Siamo vigili, anche io spero di avere i nuovi innesti al più presto»
Ferrara Spera che la fiducia di questi giorni possa tramutarsi in un risultato (pieno), mister Dossena. «Sarebbe importantissimo – dice –, ho visto un’ottima squadra e sono contento dei passi avanti fatti dai singoli. Andiamo a Lucca (fischio d’inizio venerdì 10 alle 20.30) per provare a imporre il nostro gioco, nonostante si giocherà su un campo pesante e non in perfette condizioni. Ricordiamo ancora la partita d’andata: noi giocavamo, loro ci facevano gol. Ecco, servirà molta attenzione rispetto alle transazioni, ma noi proveremo a metter in pratica il nostro».
U more buono dopo il terzo pari filato? «Sì, solo a Gubbio abbiamo subito una mazzata. Domenica, anche se in 10 contro 11, abbiamo dimostrato di voler giocare e di stare alti col baricentro. È una questione di mentalità, tutto parte da lì e da lì vogliamo ripartire».
La Spal è guarita dal difetto di mollare e arrendersi alle difficoltà? «Lo spero. Non me ne capacitavo io, ma nemmeno i ragazzi. Purtroppo ci sono servite almeno tre lezioni. In una partita bisogna star dentro fino alla fine: non si sa mai cosa può accadere. Il calcio è fatto anche di episodi e dentro una gara ci sono mille spartiti diversi. Bisogna sempre esser così forti e non subire gli episodi».
La flessione di Rao? «Ricordo che è un ragazzo di 18 anni. Nella prima parte ci siamo aggrappati fin troppo a lui, poi gli avversari ti studiano e capiscono i punti forti e deboli. Deve star tranquillo, sta cambiando molto anche dal punto di vista fisico. Giocare a due punte non l’ha aiutato: lui è un esterno fatto e finito. Forse anche l’inerzia del momento non gli ha dato benefici, ma ora che proveremo a giocare più alti potrà trarne giovamento».
El Kaddouri? «Non c’è stato bisogno di parlargli. Sa benissimo che certi errori non ce li si può permettere. Per ritrovare la miglior forma non bastano gli allenamenti, servono le partite».
La crisi di Radrezza? «In molte partite abbiamo subito l’avversario ed è andato in sofferenza perché più che un regista a noi serviva un incontrista. Non l’abbiamo messo nelle condizioni per vedere il suo potenziale tecnico».
Il mercato? «Siamo vigili, il direttore sta lavorando pesantemente. Non si possono fare i salti mortali, non posso darvi date precise per i nuovi innesti, spero anche io di averli al più presto».