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Serie C

Spal in caduta libera, neanche il cambio allenatore ha effetto

Alessio Duatti
Spal in caduta libera, neanche il cambio allenatore ha effetto

Blocco psicologico e si intravedono i peggiori scenari

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Ferrara Nemmeno la teorica scossa dettata dal cambio di allenatore è servita alla Spal per interrompere uno sprofondo che sembra non avere fine. I biancazzurri restano in modalità discesa libera e lo sguardo verso valle non può che generare un sentimento di terrore mai provato prima. I termini “retrocessione”, “serie D” e “playout” ormai fanno parte del gergo comune quando si parla di Spal. E va da sé che il sentimento sia aleggiante pure dentro il quartier generale di via Copparo e quindi nello spogliatoio. Sarà pur un gruppo che lavora bene durante la settimana, così come hanno spiegato i mister e come narrano gli stessi protagonisti che scendono in campo, ma in partita poi arrivano disastri. Oggi dettati anche da un blocco psicologico che sta condizionando ancor di più le già inconcepibili prestazioni della squadra. I peggiori scenari sembrano inevitabili, ma ci sono ancora 11 partite – in questo mediocre girone B, dove tutti possono giocarsela contro chiunque – per ottenere il minimo sindacabile. Si può ancora passare dalla salvezza, ma soltanto se ci sarà una sgasata contro il Campobasso. Viceversa, la sorte (almeno) del playout si avvicinerà ancora.

Al “Mazza” la Spal non vince dal 23 novembre contro la Torres e in linea generale il successo manca dal 10 gennaio e dalla trasferta di Lucca. Gli estensi sono arrivati addirittura a toccare quota 4 sconfitte consecutive. Nel complessivo sono state 14 le batoste subite in campionato sulle 27 uscite giocate fin qui. 15 su 28 se andassimo a considerare anche il primo turno di Coppa Italia di C perso in estate. Ben 6 scivoloni sono arrivati in corso Piave, davanti a un pubblico che ha perso da tempo la pazienza ma che continua a popolare con estremo senso d’appartenenza le proprie sedute. In casa la Spal ha subito 19 dei 47 gol di questa stagione colabrodo: solo il Legnago con 49 ha fatto peggio. Venendo ai gol segnati (30) si nota come la Spal sia la migliore delle ultime 7 della classe, ma la fiammella di speranza è ben presto affievolita dalle sole due marcature registrate nelle ultime 4 uscite. In tutto ciò c’è un 17esimo posto evidenziato dalla classifica con 24 punti formali. La macchia della penalizzazione avrebbe detto 27 e si sarebbe potuto parlare in maniera tonda di una media di 1 punto a partita. Comunque troppo poco. L’immagine della graduatoria, dopo che ieri sera si è giocato lo scontro diretto tra Perugia e Lucchese (a breve probabilmente penalizzata dai 2 ai 4 punti per inadempienze), è avvilente. Ai numeri del disastro si sommano quelli dell’attualità.

Il Campobasso, prossimo avversario, si presenterà al “Mazza” sbloccato dopo il successo di domenica sera ottenuto sulla Ternana: i molisani non vincevano da oltre 3 mesi. Scontro diretto da umori opposti. Ma se sabato mancherà pure l’orgoglio di voler vendicare – sportivamente parlando – la debacle (4-0) dell’ottobre scorso, vorrà dire che questa Spal si presenterà al finale di stagione priva di qualsiasi particella d’anima.