Spal, fattore Parigini: spinta e gol per dare ossigeno
L’esterno d’attacco ha mostrato doti tecniche e caratteriali: il posto da titolare è minato soltanto da una condizione fisica non al top
Ferrara «Sono qui per dare il massimo, non per vivacchiare. Questa per me è una sfida personale, perché sento di essere arrivato al punto più basso della mia carriera, ma da qui si può solo risalire. Le sfide mi piacciono e sono pronto a dimostrare il mio valore». Si era presentato con queste parole alla Spal, Vittorio Parigini. Oggi, l’esterno offensivo classe 1996, sta dando seguito alle buone intenzioni con i fatti. È chiaro che un giocatore, soprattutto a questi livelli, non può vincere le partite da solo. Ma l’apporto di Parigini in queste prime 4 uscite, pur poco remunerative per la classifica, è stato senz’altro rilevante e merita i riflettori: magari, poi, il tono della luminosità potrà aumentare, se lo stesso arriverà a impattare con assist e gol, in stile e versione Dalmonte dello scorso finale di stagione.
La Spal, che si era potuta aggrappare solo a capitan Antenucci, ha trovato altri protagonisti a garanzia d’impegno e impatto sulla partita. Peccato per l’infortunio subito dal comunque rientrante Paghera, mentre Parigini ha saputo dimostrare tanto in poco tempo. Il nativo di Moncalieri, dopo lo stranissimo semestre vissuto ai margini dell’Audace Cerignola, è stato ufficializzato in biancazzurro il 3 febbraio con un accordo stilato sino al termine di questa stagione. A quanto pare la Spal, che in quei giorni ballava anche sulla nota pista Piovanello e poi prese lo svincolato Bidaoui, l’aveva cercato pure durante la scorsa estate, ma senza chiudere la trattativa. Ebbene, tre giorni dopo l’ingaggio ecco il gol della bandiera siglato di testa nell’extra time di Chiavari, a pochissimi secondi dal primo piede messo in campo con la nuova maglia. Una specie di “chi ben comincia...”, per il buon Parigini.
Sono seguite tre titolarità, sempre con sufficienza raggiunta, nonostante le fatiche della squadra. Parigini è stato uno dei pochi a esprimersi in maniera positiva, ma resta subordinato a un serbatoio d’energia con limite che può scattare all’ora di gioco o poco più. L’ammonizione ricevuta con il Campobasso l’ha spedito addirittura in diffida, per via dei 4 gialli presi nei 163 minuti vissuti in Puglia nella prima fase della stagione. Mister Baldini, nella conferenza stampa prima della trasferta di Pescara, l’aveva definito “devastante” – citando anche Paghera – come esempio di dedizione quotidiana al lavoro, per la voglia d’imporsi in squadra e per la squadra, oltre che per un orgoglio caratteriale formatosi anche tramite le oltre 200 partite giocate tra serie A e serie B in tempi migliori (sia per il calciatore, che per la Spal). Il tecnico ha poi raccontato di non aver esitato un solo istante quando si è trattato di decidere se schierarlo o meno a poche ore di distanza dall’accesa discussione con alcuni tifosi avvenuta in centro storico, che aveva visto coinvolto anche Calapai. Parigini è oggi un nuovo titolarissimo di questa Spal, che cerca disperatamente ossigeno salvezza.