Verso Spal-Ternana. Paghera e Radrezza, i comprimari che non ti aspetti
L’ex Brescia era stato acquistato per sostituire il numero 10, dato per partente a gennaio. Oggi i due centrocampisti giocano insieme nonostante le caratteristiche simili
Ferrara Un “chi l’avrebbe mai detto”, sembrerebbe azzeccato per evidenziare la virtuosa coesistenza tecnica tra Fabrizio Paghera e Igor Radrezza. Due punti fermi della Spal di Baldini, ma anche compagni di un reparto che fino a qualche settimana fa sembrava poter dare possibilità d’espressione soltanto a uno dei due protagonisti della vicenda. Oggi, invece, il 4 e il 10 giocano uno accanto all’altro, in una specie d’ambo che l’allenatore di Massa ha scelto di giocarsi nella zona nevralgica del campo. Laddove, dalla serie A agli Amatori, spesso si indirizzano nel bene o nel male i copioni delle partite.
La storia dei due è alquanto particolare e somiglia tanto a una porta girevole di quelle che solo il calcio sa generare. Nel mercato invernale la Spal ha scelto di prendere l’esperto Paghera proprio in virtù della partenza di Radrezza che si sarebbe dovuta formalizzare negli ultimi giorni della sessione. È pur vero che il ruolo è il medesimo, con qualche sfumatura diversa che sta appunto generando la coesistenza, ma le caratteristiche dei due non sono identiche. Più quantità per il bresciano classe 1991, più qualità per il padovano nato nel 1993.
Le gare di riferimento per il lancio della nuova missione sono due. La prima è quella persa dalla Spal contro i giovani di Milan Futuro: Paghera, arrivato in settimana, viene subito schierato per 90 minuti, mentre Radrezza non viene convocato per via dell’imminente partenza legata al mercato. L’uscita, però, non si concretizza e in aggiunta il club cambia allenatore. Per Radrezza si apre improvvisamente una nuova vita biancazzurra, visto che il percorso con Dossena era terminato da un bel pezzo dopo le crisi di ottobre e soprattutto dicembre/gennaio. Sulla famosa pagina bianca del numero 10 il neo allenatore è subito “costretto” a scrivere qualche appunto. Perché al minuto 32 della trasferta di Chiavari l’ex rondinella Paghera deve alzare bandiera bianca per una lesione all’adduttore e viene sostituito proprio da Radrezza che ritrova un’oretta di calcio dopo aver svuotato una valigia che era ormai stata lucchettata. Paghera deve saltare gli impegni contro Rimini e Campobasso, va a Pescara solo per onor di firma, poi ritrova il campo per un tempo contro l’Arezzo. L’ammonizione dopo 15 secondi e le difficoltà tattiche generano il cambio a fine primo tempo ma la pronta riscossa arriverà poi nella più recente trasferta di Piancastagnaio. Radrezza, nel mentre, si è ripreso la totale titolarità senza mai saltare un minuto. E nel senese ha indossato addirittura la fascia da capitano disputando una gara gagliarda. Contro l’Arezzo, schierati a due, Paghera e Radrezza avevano faticato dinnanzi alla maggiore fisicità avversaria ma anche perché la squadra non aveva ben lavorato per colmare lo scacchiere tattico che ha generato costanti superiorità agli amaranto. Al cospetto della Pianese, invece, la differenza l’ha fatta l’interpretazione del ruolo di mezzala da parte del bresciano. Capace d’inserirsi più volte e di andarsi anche a prendere con tutta l’astuzia del caso il calcio di rigore della vittoria.
Domani Paghera giocherà contro quella Ternana che ha rappresentato un’ampia fetta del suo passato da calciatore, dal 2019 al 2023, superando le 100 presenze. Radrezza, dal canto suo, con un altro gettone pieno raggiungerà i 1. 500 minuti stagionali in maglia Spal. Vissuti tra tanti bassi e pochi alti. Ma il momento è propizio, per tentare di salvare il salvabile, stagione e pagellone personale.