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Nell’Olimpo della Spal e di Ferrara. Capitano per sempre, grazie Mirco!

Alessio Duatti
Nell’Olimpo della Spal e di Ferrara. Capitano per sempre, grazie Mirco!

Emozioni, lacrime e famiglia: la cerimonia di addio al calcio per Antenucci

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Ferrara Vedi Antenucci e t’emozioni. Capita sempre. Nella memoria di campo e nell’alone luminoso che emana Mirco in quanto persona. Si tratta della cosiddetta "aura", riscontrabile solo in certi profili, giganti nel football e nella vita di tutti i giorni. A Ferrara si potrà godere per sempre il vanto di aver avuto come capitano della Spal uno come lui. E durante la cerimonia per il ritiro è stato impossibile non avere gli occhi lucidi o farsi venire la "spàpla" ferrarese. Son stati brividi forti sin dall’allestimento di quello che in Spagna chiamano il "Pasillo de Honor" con la squadra schierata a formare il corridoio che ha portato il gigante con la maglia 7 tra le braccia della propria famiglia. Scritte grafiche sul maxi schermo, il popolo che rimane presente quasi all’unanimità e la breve attesa per il cerimoniale. Sul manto verde si sono anche visti tutti i dirigenti del club, tanti bambini raccattapalle e le note di "Hall of Fame" ad accogliere l’ingresso di AnteSeven. Ha abbracciato un po’ tutti, il buon Mirco. Mentre sulle televisioni scorrevano le immagini degli indimenticabili momenti in biancazzurro. L’abbraccio con la moglie Eleonora e con le figlie Camilla, Sofia e Alice è stato il ritratto della giornata.La dolce metà del Capitano spallino ha letto un pensiero: «Abbiamo scritto insieme i capitoli di questa tua fantastica avventura calcistica. Voglio ringraziarti davanti a questo magnifico pubblico che ci ha accolti e sostenuti sin da primo giorno. Grazie per le emozioni che ci hai regalato, mio immenso Capitano». Anche le bimbe hanno parlato al microfono, manifestando tutto il loro amore al "papà eroe" e commuovendo un po’ tutti. Sulla tribuna centrale, e poi entrati in campo per l’abbraccio collettivo, anche gli amici del cuore di Antenucci giunti in particolar modo dall’Abruzzo e dal Molise. Boati si sono susseguiti all’apparizione dei videomessaggi degli ex compagni alla Spal Schiattarella e Lazzari, ma anche Di Cesare, ex Bari. 771 gare, 225 gol, 56 assist e 23 anni di calcio onorato e rispettato ovunque Antenucci è stato. A stemperare la grandezza del momento ci ha pensato proprio lui, con una battuta iniziale al momento del discorso alla sua gente: «È uno scherzo... non smetto! Sono molto emozionato - ha poi spiegato il totem spallino - ma anche grato e fiero di ciò che ho ottenuto in carriera. Oltre ai gol e ai campionati vinti sono stato arricchito dalle esperienze. Devo tutto al calcio: sono partito da un paesino del Molise a 14 anni per coronare un sogno e ringrazio i miei genitori che mi lasciarono andare con un gran gesto d’amore. Ho cercato di onorare tutte le maglie indossate in carriera. Le cose che rimangono sono i rapporti, le città e le conoscenze delle persone. Ho dato tutto quello che avevo senza mai sprecare un solo secondo di ogni allenamento. Ringrazio la mia famiglia, che amo da morire, per il supporto e per il sostegno ricevuto. Ringrazio Ferrara: sognavo di finire qui la mia carriera anche se speravo in una conclusione più serena. Oggi sappiamo che c’è ancora da combattere perché mancano le partite più importanti. Ce la metteremo tutta per non perdere il patrimonio del professionismo. Grazie Ferrara, grazie Spal». Giro di campo finale, foto, abbracci e gli ultimi fazzoletti utili ad asciugare le lacrime collettive di un intero popolo legato al proprio Capitano. Grazie a te, Mirco.