Spal, la parola d’ordine: strappa il futuro al Milan
Domani a Solbiate l’andata dei playout contro l’U23 rossonera. Serie C assolutamente da blindare, rosa al completo o quasi
Ferrara Alla ricerca della fumata... biancazzurra. La Spal si avvicina sempre più al decisivo scontro playout contro il Milan Futuro, con la consapevolezza di non potersi permettere alcun tipo di calcolo e lasciando quindi da parte quel vantaggio del “punteggio aggregato” che potrebbe rivelarsi prezioso al termine dei 180’. Al termine, appunto. Perché prima bisognerà soltanto fare il proprio dovere: domani sera (ore 20) al “Chinetti” di Solbiate e poi nel ritorno previsto per sabato prossimo a Ferrara quando il “Mazza” si trasformerà in un’autentica bolgia.
Sovvertire gli esiti della regular season contro i giovani rossoneri è missione possibile, praticabile, ma anche doverosa. Dovrà essere tutta un’altra storia. E non solo perché gli spartiti tattici non saranno più tra le mani di Dossena e Bonera, ma perché la Spal di oggi parrebbe meno ingenua e più quadrata rispetto ai precedenti incontri con la selezione Under 23 rossonera. Persi anche e soprattutto per evidenti errori individuali e non per una supremazia del Milan Futuro. Che con tutto il rispetto per il lavoro migliorativo portato da Massimo Oddo rimane una squadra fragile, discontinua dentro ai 90’ e assolutamente battibile.
Qui Spal
I biancazzurri si alleneranno stamattina (10.30, porte chiuse) sotto la guida di mister Baldini. Atteso in seguito dalla classica conferenza stampa della vigilia. La strada verso Solbiate Arno sarà lunga da percorrere, ma verrà imboccata con più che discreta fiducia dal gruppo. Il ko in amichevole con la Triestina sembrerebbe esser stato metabolizzato in maniera “easy”, poiché portatore di esperimenti e volto al ricondizionamento di alcuni singoli. Speriamo sia effettivamente così.
La Spal che si presenta all’andata del playout lo fa con una rosa pressoché completa. L’unico dubbio è legato alla convocazione (o meno) di Mignanelli, ma è ormai certo che almeno per la prima battaglia toccherà a Ntenda il duro compito di marcare la bestia (rosso) nera Quirini. Non dovrebbero esserci stravolgimenti generali – quindi ancora 3-4-3 – e l’unico ballottaggio vede protagonisti Paghera e Awua per ricoprire il ruolo di centrale mediano al fianco di Nador. Dietro, infatti, saranno Bruscagin, Arena e Fiordaliso a schermare Galeotti, con l’obbligo di disinnescare il fisico Magrassi e il più brevilineo Ianesi. In attacco Parigini, Molina e Spini. Il primo sarà fondamentale per costringere Quirini alla fase difensiva e può attaccare in velocità Coubis. Discorso analogo, dall’altra parte, per Spini contro Alesi e Bartesaghi, mentre Molina si dovrà fare il solito “mazzo” per dar noia a Camporese ma anche per andare a rompere la prima giocata sul playmaker avversario.
Qui Milan Futuro
Sì, perché i rossoneri sono attesi col 3-5-2 (difeso da Nava) e avranno il cosiddetto regista da curare. Diversi interpreti li abbiamo già citati, ma vale la pena evidenziare il possibile rientro tra i titolari di Malaspina (prenderebbe il posto di Ehuwa) in cabina centrale. Sandri e Branca agirebbero ai suoi lati, con Quirini e Alesi a completare la linea.
Mister Oddo è consapevole di giocarsi molto e l’incrocio con uno dei suoi recenti passati non lascia spazio ad un’emotività già elevata rispetto al proprio obiettivo. Ribadito delle indisponibilità all’impiego di Camarda e Jimenez, non passa inosservato il fatto che nella probabile formazione del Milan Futuro ci saranno 5 giocatori (su 10 di movimento) che nulla hanno a che vedere col settore giovanile milanista e tre hanno addirittura già superato i trent’anni. Insomma, si fa davvero fatica a trovare un senso logico a tale progetto in chiave prospettiva o anche solo presente in termini regolamentari che questa sempre più discussa serie C propone al proprio pubblico.
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