Sportability Day a Ferrara: lo sport è per tutti
In Darsena la festa con 16 discipline che azzerano le distanze. L’orgoglio di atleti e organizzatori: stavolta il risultato non conta
Ferrara «Avevamo chiesto il sole, eccolo!». Le nuvole si scansano, i raggi si stampano sui volti felici e puliti di centinaia di atleti. L’aria prosciuga l’umidità e si fa caldo. Si scalpita, c’è voglia di esibirsi. Di condividere. Di aiutarsi. Stamattina, 10 maggio, in Darsena è stato un respirare luminoso con Sportability Day, la rassegna dedicata all’inclusività per ogni età. Ogni abilità diversa. Passeggiando è un fiorire: di qua il basket, di là il terreno da calcetto. Canottiere, magliette. Palloni. Eccitazione. Un calcio alla sfera ed un palleggio, un passo di danza e una mossa da arte marziale. Appoggiata sugli argini del lungofiume la corsia di bocce. Due passi avanti il settore dedicato alla pesca sportiva. Sedici gli sport inclusivi presentati: volley, ginnastica, atletica, baskin, pararowing, judo, karate, calcio, danza sportiva… Tanto altro ancora.
Dalle 9.30 al tardo pomeriggio: una giornata che ha riconciliato con le emozioni. Quelle belle, ricche di messaggi positivi e di fiducia nell’umanità. Col bel tempo a fare da sfondo. La cornice del quadro composta da genitori, amici, parenti, cittadini: «Tutte le abilità sono importanti, dalla più fragile alla più abile» sintetizza Sira Miola che è la presidente di Eisi (ente italiano sport inclusivi). L’idea è stata del Canoa Club Ferrara, la collaborazione assoluta delle federazioni e delle società estensi (vedi Specialissimi Spal, Cus, Sbf, Lions Cento, Vis, Pgf). Al fianco il Rotary e l’Avis. «Questa manifestazione è un’onda anomala per spazzare via tutte le barriere - dice l’assessore allo Sport Francesco Carità, che indica la mission - «L’amministrazione vuole riportare lo sport al centro dell’agenda politica, riservando enorme valenza all’inclusione sportiva. Questa è una giornata importante».
Annuisce Mauro Borghi, responsabile del centro Canoa nonché irriducibile e tenace promulgatore dei valori che incarnano l’attività paralimpica: «Sono 40 anni che lavoro con questi atleti - e punta l’indice evidenziando il semicerchio vasto che lo fronteggia -; sostengo da sempre che hanno una marcia in più». Giuseppe Francesco Alberti, delegato Cip (Comitato italiano paralimpico) gonfia il petto: «È un orgoglio dimostrare a tutti che lo sport con disabilità è fatto di passione, sacrificio e lavoro. E tutto questo porta a enormi soddisfazioni». In Darsena tutto “en plein air”, all’aria aperta. Sotto gli occhi della città. Tra un jogger ed un pedalatore amatoriale, una mamma in carrozzina ed un pensionato a spasso col cagnolino. In una cittadinanza partecipe. Musica, gastronomia e i ragazzi a cimentarsi nelle specifiche e personali qualità agonistiche. «L’abbiamo fortemente voluto un momento come questo - confida Carità - e siamo certi che per famiglie e ragazzi avere le associazioni a supporto è un benessere psicologico. Vogliamo dimostrare quanto da una difficoltà si può creare un punto di forza». Le citate associazioni erano rappresentate dal Rotary Ferrara (presidente Francesco Ruvioli) e Rotary Ferrara Est (presidente Marco Zanella): «Promuoviamo lo sport come inclusione sociale, portiamo la diversità dentro la cittadinanza. Ed è un orgoglio. Un applauso agli atleti ovviamente, ma anche a tutti i loro insegnanti ed istruttori». Emozionato Stefano Cazzanti, estrazione cestistica e tra gli organizzatori dell’evento: «Sto vivendo un momento che mi arricchisce. Abbiamo raggruppato tante società ed è solo l’inizio». Non semplicemente perché tra un anno probabilmente si proporrà una nuova edizione, bensì in quanto a settembre è già stata annunciata la quattro giorni dello Sport Festival (dal 25 al 28 tra parchi e centro storico) che porterà a sintesi il legame fitto e palpitante tra Ferrara ed ogni affluente in cui scorra sport. «Con Sportability Day abbiamo messo in campo una giornata di festa nel nome dello sport accessibile a tutti. All’insegna del divertimento senza barriere» chiude Carità. Un carosello di emozioni ed agonismo. Nel quale il risultato non è l’unica cosa che conta.