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Serie C

Una Spal da retrocessione. Ko 0-1 con il Milan Futuro

Alessio Duatti
Una Spal da retrocessione. Ko 0-1 con il Milan Futuro

Mai un tiro in porta e cade su rigore. La sconfitta nella gara d’andata dei playout costringe i biancazzurri a vincere al ritorno al “Mazza” o sarà serie D

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Solbiate Arno (Varese) Il primo round della sfida playout se lo aggiudicano i giovani del Milan Futuro, facendo propria la doppia possibilità di risultato in vista del ritorno. L’1-0 subito costringerà la Spal a vincere – senza alcuna deroga – il match di sabato prossimo per evitare di crollare in serie D.

Al “Felice Chinetti” la Spal si presenta con la formazione attesa alla vigilia: Ntenda è confermato a sinistra e Paghera si piazza al fianco di Nador nella zona centrale. Diverse le assenze tra i padroni di casa, tant’è che l’ex Oddo è costretto a schierare l’attacco senza una vera punta d’area. Le squadre entrano in campo con i colori della tradizione, accolte dalla luce solare, ma soprattutto dal veemente “Forza Spal” gridato dai 311 cuori ferraresi situati sulla tribuna dedicata agli ospiti. Gli estensi, però, partono a dir poco contratti e dal primo minuto si fanno palleggiare in faccia dai giovani rossoneri. Galeotti è immediatamente chiamato agli straordinari per disinnescare una bomba dalla distanza di Bartesaghi e un taglio del solito Quirini. Per i locali ci provano anche Minotti e Alesi. La Spal subisce la tecnica avversaria e non riesce mai a confezionare più di due passaggi. Molina si prende il primo giallo della serata dopo un paio di sbracciate, Ntenda scivola malamente (anche Paghera registra diversi problemi di “grip”), consentendo il recupero palla degli avversari, e serve ancora la provvidenza di Galeotti sul mancino di Sandri. Il duello, tuttavia, si ripete al minuto 34: con il ginocchio, Fiordaliso colpisce Traorè sul polpaccio, proprio mentre l’attaccante stava uscendo dall’area. Calcio di rigore e dal dischetto Sandri spiazza l’estremo spallino. Ora servirebbero gli attributi, richiesti a gran voce dagli spalti di fede biancazzurra. Ma la chiusura del primo tempo non genera alcunché, fatta eccezione per una discesa di Ntenda.

La grave bocciatura alla pausa è sacrosanta, c’è ancora tempo, ma andrebbe cambiata decisamente marcia. Baldini intanto opera due mosse passando al 5-3-2: Awua e Haoudi prendono il posto di Paghera e Spini. La Spal continua a non creare nulla e all’ora di gioco vengono chiamati in causa anche Antenucci e Karlsson. La gara è sempre più spezzettata, a tratti nervosa anche per via di alcuni fischi che non convincono, ma almeno i biancazzurri sembrano alzare il baricentro. Nell’ultimo quarto d’ora il Milan è a corto di fiato e Karlsson viene anticipato a pochi metri dalla linea di porta da Bartesaghi dopo un’iniziativa di Ntenda. Dall’altra parte la pezza ce la mette Arena, tenendo a galla la Spal. Il difensore pugliese, però, si fa male e con i cambi esauriti chiude “da attaccante”. Finisce con il portiere milanista inoperoso e con una sconfitta assai preoccupante.