Spal: non si salva nessuno
Giocatori e Baldini bocciati dopo la grave sconfitta. Ribaltare l’esito con il Milan Futuro è l’unico imperativo
Ferrara. Tutto ciò che non doveva succedere, è successo. E tutti i difetti che abbiamo conosciuto durante questa maledetta stagione si sono ripalesati senza alcun freno. Spal malamente bocciata in tutti i suoi interpreti.
Insufficienti I giocatori, quasi scherzati dal punto di vista tecnico dai baby talenti del Milan Futuro. L’allenatore, messo sotto scacco tattico dal collega Oddo. I dirigenti, evidentemente incapaci di trasmettere il giusto clima nella quotidianità di via Copparo. Il tutto sotto gli occhi di una proprietà che a Ferrara non ne ha azzeccata una, nemmeno per sbaglio. A Solbiate Arno, a osservare da vicino le dimenticabili gesta della squadra era presente Marcello Follano, che a quanto pare ci sarà anche sabato al “Paolo Mazza” come massima rappresentanza del club: infatti, il patron Tacopina non dovrebbe palesarsi, ma si sa che i piani presidenziali sono spesso soggetti a cambiamenti. Staremo a vedere.
Le ore successive al ko – il terzo in stagione – contro l’U23 rossonera sono le peggiori vissute in quest’annata già ricca di negatività. Per la Spal, le percentuali di retrocessione in serie D si sono elevate a dismisura, ma ancora nulla è compromesso in maniera definitiva e questa è l’unica notizia da non stracciare. Resta soltanto un risultato da conquistare nel match di ritorno: la vittoria. Questione non semplice da raggiungere se ci si fa rullare in ogni zona del campo e se si è incapaci di scagliare un solo tiro verso la porta avversaria. Sabato sera al “Mazza” servirà tutt’altro da parte degli attori di campo e non ci si potrà aggrappare soltanto al certo sostegno che la gente ferrarese proverà a trasmettere – come sempre accade – dagli spalti.
Ciò che la Spal non ha fatto in terra lombarda è inconcepibile e fa parecchia rabbia. In pratica si è tornati indietro di oltre un mese, stracciando ogni tipo di pseudo identità o quadratura tracciata nel pur non sensazionale, ma sufficiente, finale di stagione regolare. L’amichevole blindata contro la Triestina sarà pur stato un allenamento fisico, ma anche da quel punto di vista il “gap” con il Milan Futuro è risultato evidente. Con ogni probabilità Baldini rivedrà qualcosa nello scacchiere di campo, cercando almeno all’inizio di pareggiare i conti viste le difficoltà a centrocampo dinnanzi al 3-5-2 milanista.
Verso il ritorno Possibile, dunque, che nel secondo round la Spal si metta a specchio con il team di Oddo o ci provi col 3-4-1-2: un trequartista sarebbe un leggero diversivo per infastidire il regista avversario. In ogni caso si rinuncerebbe agli esterni d’attacco, ma verrebbe inserita una seconda punta nell’area avversaria. E visto che il ritorno del playout sarà davvero l’ultimo ballo di Mirco Antenucci, gli si dia spazio.
In termini di singoli saranno da valutare Arena (soprattutto), Haoudi e Molina. Il difensore potrebbe alzare bandiera bianca per l’ennesima volta e quindi nel reparto arretrato potrebbe scalare Nador con un rimescolamento delle carte nevralgiche. Tutte questioni che terranno banco durante la settimana, unite all’evoluzione del recupero di Mignanelli (anche se Ntenda è stato uno dei meno peggio). Ma in questo momento ogni discorso di questo tipo rischia di essere marginale. Chiunque andrà in campo dovrà fare tutt’altro rispetto a quella che è stata la prima oscena proposta.
È il caso di ricordare che si sta parlando di uno spareggio vitale per la storia di un club come la Spal e di una piazza come Ferrara. C’è davvero qualcosa di non chiaro per comprendere di dover giocare la partita della vita?