The last dance per cinque spallini. Capitan Antenucci non è da solo
Bruscagin, Fiordaliso e Bassoli potrebbero essere all’ultima gara a Ferrara
Ferrara «Gioco? Non mi interessa, l’unica cosa importante è che vinciamo, non chi gioca». Parole pesanti, sussurrate da un senatore dello spogliatoio biancazzurro che danno la cifra di come la Spal abbia ben chiara la missione, anche a costo di mettere da parte il blasone personale. Ma quella di domani sarà una giornata spartiacque, che nessuno immaginava così, che però giocoforza segnerà anche il futuro umano e professionale di molti.
Spal-Milan Futuro sarà l’ultima partita della carriera di Mirco Antenucci, celebrato, osannato, omaggiato in ogni modo dalla sua gente. Si ritirerà come aveva annunciato a inizio anno e - purtroppo per lui - lo dovrà fare in una delle partite più storicamente atroci che la Spal affronterà. Magari sperava in un commiato diverso, meno adrenalinico e potenzialmente rischioso, ma chissà che non sia una sua zampata a scrivere un altro pezzettino di storia.
Al Mazza, però, il capitano non sarà solo nel riempirsi gli occhi di un pubblico così appassionato e fedele. Sono vari i giocatori che potrebbero essere arrivati a fine corsa della loro carriera in maglia biancazzurra. Se le cose dovessero mettersi bene se ne potrà parlare a bocce ferme, ma nel frattempo alcuni di loro sono pronti a mettere il bene della Spal davanti a se stessi. E non si può certo dire che i vari Matteo Bruscagin, Alessandro Fiordaliso e Alessandro Bassoli non abbiano dato tutto se stessi per quella maglia, affrontando infortuni pesanti e sfide che la vita ti mette drammaticamente davanti. Hanno respirato la ferraresità, hanno un legame con questa terra e sarebbe quasi romantico se fossero loro tre a dover comporre il reparto arretrato all’ultimo ballo, the last dance.
A scadenza di contratto va anche Omar El Kaddouri, che purtroppo non ha reso per ciò che lui stesso si aspettava, ma basterebbe un passaggio decisivo, uno solo per congedarsi da Ferrara come potrebbe fare un calciatore con tale classe.
Discorsi diversi valgono per le meteore Nina (in prestito dalla Vis Pesaro) e Iglio, riesumato da Baldini e poi nuovamente finito ai margini, e per Molina (legato alla Vis Pesaro) che incardina lo spirito combattente che si chiede alla scuola e che ha varato lo slogan perfetto: “non commettere l’errore di dare per morto un guerriero”, ha scritto su Instagram. Ecco, servono 11 guerrieri tosti e forse domani sera a Ferrara si respirerà un’aria diversa.
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