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Playout, Antenucci prima di Spal-Milan Futuro: «È la gara dell’anno, anzi della vita»

Alessio Duatti
Playout, Antenucci prima di Spal-Milan Futuro: «È la gara dell’anno, anzi della vita»

Il capitano biancazzurro è giunto all’ultima partita della carriera. Dopo i 90’ contro i rossoneri appenderà gli scarpini al chiodo e per la salvezza farebbe «qualsiasi cosa. Dobbiamo mantenere questa categoria, per la Spal e per Ferrara»

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Ferrara È difficile pensarlo, immaginarlo o anche solo accettarlo. Ma quella di domani sera sarà per davvero l’ultima apparizione in maglia Spal – e su un campo di calcio – per Mirco Antenucci. La gigantesca, assoluta e totale carriera del numero 7 si chiuderà con una delle partite più importanti di sempre per sé stesso e per quel club che il “Lupo di Roccavivara” si è infilato dentro al proprio cuore dall’estate del 2016 (se oggi giocherà toccherà arriverà a 185 gettoni con la casacca estense). Il totem biancazzurro si presenta alla vigilia del match tirato a lucido, con le emozioni che solo un professionista come lui sa controllare, ma con uno sguardo che più determinato non si può.

Mirco, manca poco poi si scenderà in campo contro i giovani del Milan. «Sappiamo tutti quanti l’importanza di quest’appuntamento. Stiamo parlando della gara dell’anno, anzi della vita. Si tratta di un match determinante anche per il futuro della Spal, ne siamo consapevoli».

Essendo anche la sua ultima, pensa che di dormici sopra stanotte? «Eh, diciamo che è una partita che si fa sentire (sorride; ndr). Come ho detto, è un appuntamento troppo importante per tutte le componenti del club e per la città».

Vuole giocarla? Intendiamo, dall’inizio? «Qui si tratta di una scelta e spetterà al mister decidere ciò. Io mi sono allenato bene, sono pronto, così come lo sono tutti i miei compagni. Dobbiamo essere a disposizione e voler vincere. In questo senso non è importante un mio gol decisivo, ma che la Spal salvi la categoria a prescindere da chi potrà essere eventualmente l’uomo capace di firmala. È l’esito ciò che conta per tutti noi».

Sabato scorso, nell’andata di Solbiate Arno, cos’è mancato? «In alcuni momenti siamo stati imprecisi tatticamente, soprattutto nelle uscite e nella gestione della palla. Anzitutto bisognerà crederci di più e mettere maggiore coraggio in tutto ciò che si farà. Dobbiamo solo vincere e sappiamo che saremo sospinti dal nostro pubblico. Conosco la curva da quando sono qui e anche in condizione di svantaggio nel punteggio ci hanno sempre dato una mano per rimontare. Ci dobbiamo trascinare a vicenda».

Ma i motivi di blocco della Spal di quest’anno sono davvero prettamente psicologici? «Sarebbe troppo semplice ridurre a tutto ciò. Quando le cose vanno male le questioni in ballo sono sempre tante. Abbiamo preso tantissimi gol e non sto parlando di difesa ma sempre di squadra. Quindi dei limiti ci sono. Anche a livello tecnico e tattico avremmo potuto far meglio. Quando le cose non vanno bene poi le pressioni aumentano e non è semplice giocare. Ci sono state tante problematiche unite tra loro, a 360 gradi».

Però, contro il Milan Futuro bisognerà approcciarla forte. «Sì, ma non è importante solo l’inizio. Il ritmo e la capacità di gestione vanno mantenuti per tutti i 90 minuti e i vari recuperi. L’importanza della posta in palio è lampante, dobbiamo solo entrare in campo e correre in più degli altri, oltre a essere concentrati e cattivi».

Farebbe una specie di voto per chiudere questa meravigliosa carriera con un sorriso? «Non ci ho pensato, ma farei qualsiasi cosa. Dobbiamo mantenere questa categoria, per la Spal e per Ferrara».