Salvare l’onore, evitare il disastro. Una vittoria obbligata per la Spal
Stasera (ore 20) al “Paolo Mazza” il ritorno playout contro il Milan Futuro. Non farcela significherebbe il tradimento imperdonabile dei colori biancazzurri
Ferrara «Non è nelle stelle che è scritto il nostro destino, ma in noi stessi: uomini forti, destini forti; uomini deboli destini deboli. Non c’è altra strada». Prendiamo in prestito le parole leggendarie di William Shakespeare, utilizzate a più riprese dall’attuale commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti. Sta veramente tutto qui.
È questo il senso più profondo di ciò che la Spal potrà fare o potrà non fare questa sera (fischio d’inizio ore 20). Quando nella romantica cornice del “Paolo Mazza” andrà in scena l’ultimo atto di una stagione orribile, ma che è ancora salvabile nel senso formale del termine rispetto all’obiettivo sportivo. Sabato 17 maggio 2025, eccoci giunti al giorno della più profonda verità. Il famoso “vivere o morire”, calcisticamente parlando (ovvio).
Un unico risultato Per mantenere la categoria ed evitare il baratro dei baratri esiste una sola combinazione possibile: battere i giovani del Milan Futuro entro i 90 minuti (da regolamento non sono infatti previsti supplementari o extra time di alcun tipo).
La sconfitta patita di “corto muso” (1-0) una settimana fa a Solbiate Arno ha garantito agli avversari la doppia possibilità di esito (“X2”) per il mantenimento della categoria, sovvertendo quell’iniziale vantaggio che gli estensi si erano guadagnati nel finale di stagione regolare superando proprio all’ultimo turno i baby diavoletti. Vincere questa benedetta partita, dunque, è l’unica reale via d’uscita per evitare una retrocessione in serie D che non contemplerebbe alcuna possibilità di ripescaggio estivo per la Spal, in virtù di una “fedina sporcata” dal noto -3 di penalizzazione con cui si era partiti.
Bisognerà farcela mettendo in campo cuore, sentimenti, orgoglio, dignità, ma anche componenti tecniche e risolvendo quegli inghippi tattici che nel match d’andata erano andati tutti verso la direzione dell’ex Oddo. Sugli spalti il popolo penserà a fare il resto, su questo esistono solo certezze: la bolgia biancazzurra, fatta di cori, canti, colori, bandiere – e chi più ne ha, più ne metta – sarà un assoluto fattore di vantaggio, soprattutto se si tiene in considerazione che quasi tutti gli avversari non hanno mai giocato una partita dinnanzi a una cornice di pubblico del genere (il match d’andata, ad esempio, era stato disputato davanti a poco più di un migliaio spettatori).
La squadra non può proprio fallire. Non devono esistere discorsi differenti. Non farcela significherebbe tradire in maniera imperdonabile la gloriosa storia della Spal e le pesanti ricadute – anche sociali – che verrebbero a generarsi in caso di missione fallita sarebbero gravissime. Stasera, infatti, tra le varie, sarà sancito anche il futuro delle tante persone che ruotano attorno al club. Chi andrà in campo avrà responsabilità e obblighi che vanno oltre a una semplice partita di pallone.
C’è il Var È il caso di ricordare la squadra arbitrale e la presenza del Var (come da protocollo della post season di Lega Pro). La conduzione del match è stata affidata al signor Giuseppe Allegretta di Molfetta. Il fischietto barese sarà assistito da Santarossa (Pordenone) e Cesarano (Castellammare di Stabia), con Mbei (Cuneo) a fungere da quarto uomo a bordo campo. In sala monitor, l’esperto Nasca di Bari e la signora Marotta di Sapri. l