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Ferrara, il giovane Caniato si è messo in mostra: «Adesso punto alla top 500»

Andrea Tebaldi
Ferrara, il giovane Caniato si è messo in mostra:  «Adesso punto alla top 500»

Agli Internazionali di Roma con Federico Bondioli ha battuto i campioni di Coppa Davis, Bolelli e Vavassori

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Ferrara Carlo Alberto Caniato, tennista ferrarese di 19 anni, è reduce da una delle settimane più intense della sua giovane carriera. Al torneo Atp Masters 1000 di Roma, in doppio insieme a Federico Bondiol,i ha battuto al primo turno Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Un tennista in ascesa che racconta la sua storia alla Nuova Ferrara.

Come si descrive come giocatore?

«Sono un tennista che in campo riesce a rimanere abbastanza calmo, non esterno molto le mie emozioni durante le partite. Dal punto di vista del gioco mi piace sempre essere molto aggressivo. Mi piace molto lo schema servizio e diritto. Cerco sempre di osservare molto Jannik Sinner e mi ispiro a lui. Diciamo che essendo io un giocatore abbastanza alto mi piace, iniziando dal servizio, prendere il comando del gioco».

Una carriera nata a Ferrara che ora prosegue al tennis Villa Carpena a Forlì: che ricordo conserva della città?

«Anche se sono nato a Verona, io sento Ferrara come la mia città. Ho avuto la racchetta in mano già a 4 anni. Ho iniziato con il maestro Jacopo Ceccarelli che ricordo con grande affetto. Poi sono stato seguito per 10-11 anni dal maestro Ferdinando De Luca che mi ha formato, guidato e mi ha fatto crescere. Ho tanti ricordi belli di quegli anni e devo tanto a Nando, ho fatto tantissime gare giovanili nazionali con lui. Poi a Ferrara collaboravo già anche con Omar Urbinati insieme a Nando e c’è stata la scelta di proseguire a Forlì con Alberto Casadei e con Omar stesso».

A Roma è stata una settimana importantissima: con quali emozioni torna a casa e riparte?

«È stata un’esperienza meravigliosa. Emozioni uniche quelle di poter giocare in un Masters 1000, in campi pieni di pubblico. Poi battere Bolelli-Vavassori, coppia numero 1 italiana, coppia di Coppa Davis, è stata un’emozione che non mi aspettavo. Ho fatto anche da sparring partner per gli allenamenti ad esempio di Lorenzo Musetti e Tommy Paul. Avere questo tipo di esperienze con giocatori nella top ten è incredibile».

L’obiettivo di Caniato è più il doppio o il singolare?

«Decisamente il singolare. Il doppio continuiamo a giocarlo perché è molto importante anche per allenare e migliorare i colpi a rete ma il vero obiettivo è avanzare in classifica in singolare. Per quest’anno quello che ci siamo posti come obiettivo è di entrare nei primi 500 della classifica Atp in singolare e vorrei poter giocare sempre più tornei arrivando magari anche ai Challenger (i tornei appena inferiori ai tornei Atp 250, ndr)».

Il programma di Caniato per le prossime settimane?

«Giocherò adesso un torneo Itf a Cervia per il quale ringrazio la Federazione che mi sta aiutando e sono in tabellone con una wild card. Poi giocherò un torneo in Bosnia. Purtroppo nella prima parte dell’anno ho avuto un infortunio muscolare importante all’addome ma adesso arriva l’estate che è un momento importante per provare a giocare e risalire la classifica».

Il tennis in Italia vive un momento d’oro: se le dico Jannik Sinner che cosa le viene in mente?

«Ho avuto modo di conoscerlo, è un ragazzo splendido, molto serio. Una persona straordinaria. È in testa al movimento tennis in un periodo decisamente bello per il nostro sport».

Roger Federer, Rafael Nadal o Novak Djokovic: l’idolo di Carlo Alberto Caniato chi è?

«Rafael Nadal. Ho sempre adorato il suo gioco. L’ho sempre seguito e ammirato». l