Spal, Parigini e D’Orazio per ripartire
Le pagelle e i giudizi dei biancazzurri per la stagione 24/25: pochi promossi, numerosi rimandati e tanti bocciati
Ferrara Il bilancio di fine anno, che per la Spal si conferma ancora una volta sconsolante, non serve soltanto per tirare una riga su ciò che è stato. Può, infatti, mostrarsi come spunto utile alla pianificazione del domani e della cosiddetta ripartenza. Qui si parla di calciatori, anche se la quotidianità più urgente ha in agenda le prioritarie scelte del club sui propri dirigenti e sull’allenatore. Nel frattempo, andiamo a vedere chi si è comportato meglio e chi ha fatto male dallo scorso agosto in poi. Tralasciando i non giudicabili, i giovani e gli aggregati (Meneghetti, Bachini, Iglio, Kane, Nina, Boccia, Camelio, Contè ecc...).
Promossi
Impossibile non partire da capitan Antenucci, guida tecnica e spirituale. Alla sua ultima stagione da calciatore è stato capace di segnare 11 marcature, tenendo letteralmente a galla la Spal. Poco altro da aggiungere, se non che ci mancherà davvero tantissimo. Qui inseriamo anche il nome dell’uomo salvezza: Molina. La sua doppietta nel playout di ritorno contro il Milan Futuro ha salvato la patria dallo spettro del dilettantismo, ma il punto di forza dell’attaccante argentino è stato la dedizione globale alla causa biancazzurra. Servirà capire se ci sono le condizioni economiche per riscattarlo visto che sul fronte dell’energia non è secondo a nessuno.
Pollice alto anche per Parigini, limitato a un’ora di gioco, ma importantissimo negli equilibri di squadra (in pochi mesi l’esterno ha collezionato quasi 1000 minuti di Spal) e per il carisma che ha cercato di trasmettere, imparato in tanti anni di categoria superiore. Alla fine dei conti la promozione c’è anche per Galeotti che, a parte alcuni passaggi a vuoto che andranno migliorati (sia dal punto di vista tecnico che caratteriale, vedi la squalifica presa per il litigio di Piancastagnaio col raccattapalle), si è dimostrato globalmente affidabile per gli esigui obiettivi di classifica. Tra i positivi inseriamo anche D’Orazio, che non avrà fatto sfracelli ma 9 assist e 3 gol sono numeri che non possono esser trascurati, soprattutto se uniti alla disponibilità tattica in più ruoli.
Rimandati
La lista è corposa. Mignanelli (bene all’andata, male al ritorno) e Ntenda (non ha demeritato o fatto disastri) potrebbero meritarsi una seconda opportunità come “ticket” mancino. Arena dà sempre quella sensazione di forza e discontinuità, forse dettata dai tanti stop fisici che restano un tema: sarà lui capitan futuro? Fiordaliso, Bassoli e Bruscagin sono stati accomunati da prestazioni in chiaroscuro: impeccabili in certe occasioni e colpevoli altre volte (singolarmente o di reparto). Nador resta una questione aperta, poiché in possesso di doti clamorose ma colpevole in diverse occasioni: tanti passaggi a vuoto, ma anche cose azzeccate. Un po’ come Awua. Paghera è andato a corrente alterna causa problemi fisici ma potrà essere una risorsa se durante la preparazione estiva arriveranno segnali di conforto. Rimandiamo anche Spini, ma senza gli squilli con Pontedera e Gubbio sarebbe stata insufficienza piena per l’ex Trapani.
Bocciati
Melgrati ha chiuso la sua travagliata stagione nel caos di Lucca, salvandosi sul campo. Quanto fatto a Ferrara, però, resta negativo (e c’è un contratto fino al 2026). Sottini può mettere sul tavolo l’alibi del grave infortunio ma l’avvio di stagione era stato già bruttino. Polito (5 presenze) è finito in fretta a Lecco in prestito. Per Calapai tante amnesie, la fase di “zaino pesante” e poca lucidità offensiva. Delusione - per le aspettative - più o meno come Zammarini, che clamorosamente non ha mai trovato la via del gol (non gli capitava dall’annata 2019/2020) ed è stato il calciatore di movimento più utilizzato. Che dire, poi, di Radrezza: il 10 sarebbe dovuto essere uno dei punti chiave di questa Spal ma si è ritrovato panchinato da entrambi gli allenatori dopo un po’ di utilizzo. L’avventura di Buchel – influenzata da un’estate movimentata, non solo per colpe sue – è terminata a gennaio, nel grigiore generale, con l’unico dolce ricordo vissuto contro la Torres. E ancora Karlsson, più in infermeria che in campo dove ha comunque messo in fila numerose prestazioni non convincenti (anche se a livello tecnico sarebbe l’attaccante più forte della rosa).
Il giovane Rao dovrà riflettere molto sulla sua annata: girone d’avvio promettente, distrazioni dal mercato di gennaio e un ritorno vissuto da comprimario tra le critiche generali: se non cambierà registro brucerà il suo innegabile talento.
Gravemente bocciati
A braccetto tra loro, El Kaddouri, Haoudi e Bidaoui. “El Ka” ha tenuto inespresso tutto il suo potenziale, cadendo in diversi errori imperdonabili tra espulsioni e palle perse. Haoudi non si è presentato a Ferrara in condizioni fisiche adeguate e non ha dato poi nulla alla causa nonostante i mister lo abbiano più volte premiato. Bidaoui perlomeno ha segnato un gol pesante contro il Pineto, ma non basta per salvarsi dal disastro di quest’annata. E gli ultimi due saranno in ritiro, forti di un biennale.
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