Adamant, la serie B nazionale è tua. Contro Pordenone partita da cuore in gola
La Ferrara Basket batte i friulani anche in gara 2 ed è promossa. Match all’inseguimento e nell’ultimo quarto c’è il ribaltone. Scoppia la festa alla Bondi Arena
Ferrara L’arcobaleno ha solo due colori: il bianco e l’azzurro. Ferrara Basket promossa in B Nazionale. Dopo appena due stagioni, il presidente Riccardo Maiarelli è riuscito nell’impresa: far rinascere la Ferrara dei canestri e riportarla oltre i livelli dilettantistici. Il sigillo questa sera in “gara 2” di finale playoff: l’Adamant, dopo essersi imposta domenica scorsa in Friuli, ha piegato Pordenone anche alla Bondi Arena, ottenendo il pass per l’ascensore. Una battaglia titanica terminata 69-62. Dal fallimento del 3 marzo 2023 all’apoteosi: c’è pallacanestro in questa città.
Per Pordenone tutto emotivamente in salita, fin dal mattino, quando giungono due notizie. La prima: confermata la squalifica di due giornate al totem Aco Mandic, quindi assente questa sera. La seconda, dolorosa come una coltellata: giunge il decesso di Antimo Milli, papà del coach dei friulani Massimiliano. Il quale, comunque, si presenta regolarmente in panchina.
Ferrara carica gli ultimi minuti prima della palla a due con un video emozionale/motivazionale proiettato sul maxi schermo. Forse aumenta ulteriormente la tensione, perché Pordenone parte a razzo. Dura e sfacciata. Bozzetto è il leader tecnico, Cassese la mano calda. L’Adamant annega: -7 al 4’, -9 al 6’ (4-13). Pordenone alterna zona a individuale: mette dubbi e pensieri nelle menti estensi. Coach Benedetto prova a ribaltare l’inerzia con Marchini, Chessari e Tio. All’Adamant entra nulla, a Pordenone tutto. È Chessari (con 7 punti filati) a tenere a galla i biancoblù (16-19 al 10’). Tio (più piccolo ma tosto) bracca e asfissia Bozzetto, il punto è che i friulani hanno maggiore energia: i palloni vaganti sono tutti loro. L’Adamant non regge i contatti, ha gambe molli. Mani addosso, match da fight club: ospiti avanti di 11 al 18’ (23-34). Ferrara poco intensa, mentre Pordenone va a mille. Gli ospiti eseguono i giochi con pulizia, i padroni di casa annaspano. All’intervallo hanno avuto zero dai bomber Santiago, Marchini e Ballabio. Così 27-36 al 20’.
Il presidente Maiarelli scende dalla tribuna e si assiepa a bordo campo: sotto la curva. Tripla Santiago, rubata e cesto Ballabio: Adamant a -4. Defense. Defense. Defense. Pordenone sbaglia ancora, il palace una polveriera: l’elettricità sta cambiando polo. Torna Marchini e fa il play, con Santiago guardia. Drigo da tre: al 25’ siamo 35-38. In piena apnea, Pordenone si affida all’esperienza di Bozzetto che in area porta tutti a scuola. Però, adesso, nel fight club l’Adamant c’è: triplone Santiago e parità a quota 42 al 27’. Ansia. Imprecisioni. Di qua e di là. Nel caos elettrico il 30’ punteggia 46-49.
A Marchini entra nulla di nulla: 0/4 da tre. Pordenone allunghicchia a +5 (46-51). E... wonderful: sono i lunghi a dare una spallata tremenda. Gladiatorio Tio, punti (6) e rimbalzi, super Sackey ed è sorpasso estense: 52-51 al 33’. Bomba Santiago nella bolgia: 55-51. Passi di Cassese, libero di Sackey (+5). Palo di Bozzetto, cesto di Sackey: 58-51 al 35’. Go guys. Pordenone appena 2 punti in 8’, magico Chessari in acrobazia a firmare il 60-51. Che brividi. Che tifo. Che Tio: stoppa Bozzetto. L’Adamant adesso ha il sangue agli occhi, difende come una leonessa che deve proteggere i cuccioli. Ruggente. Finalmente Marchini con un tiro celestiale: 62-51 al 38’. Pordenone deraglia. Ferrara gestisce e si gusta l’apoteosi. Reggendo agli ultimi colpi di coda di un rivale che pressa e mena un filino (64-51 al 39’). Una rimonta mitica. Una vittoria grandiosa. Una promozione meritatissima. Spuntarla così c’è più gusto. Alla Bondi Arena si gode e scoppia la festa.