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La Spal viaggia a due velocità tra Terza categoria ed Eccellenza

Alessio Duatti
La Spal viaggia a due velocità tra Terza categoria ed Eccellenza

Tacopina vuole evitare il fallimento, ma ha la strada sportiva sbarrata

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Ferrara L’ulteriore settimana che il patron Joe Tacopina si è preso durante l’ultimo consiglio d’amministrazione fa discutere e desta naturali preoccupazioni, visto che i colpi di scena – anche i più negativi – possono imperversare da un momento all’altro. A quanto pare, però, salvo una marea di punti burocratici che saranno inseriti nell’agenda della futura Spal, il potere dell’avvocato newyorkese rispetto a vincoli o bastoni tra le ruote per la costituzione della nuova avventura risulterebbe fortunatamente marginale, quasi nullo. Il timone delle operazioni resta nelle mani del sindaco Alan Fabbri, attento agli sviluppi dell’attuale società a guida americana, ma operativo anche su quel binario parallelo che darà alla Spal un domani dilettantistico, che si auspica solido e da pronta risalita in serie C nell’arco di un biennio.

Mosse a stelle e strisce

L’attuale presidente ha chiesto ulteriore tempo al CdA, ribadendo la volontà di rispettare gli impegni economici verso i dipendenti e i creditori. Tacopina starebbe cercando queste risorse per saldare ogni debito e non far fallire la società. Non avrebbe l’intenzione di rimanere alla guida della Spal nei dilettanti, ma, sistemando le questioni economiche, potrebbe eventualmente rivenderla a un compratore (da escludere che sia locale, più probabile un altro americano) che a quel punto rileverebbe anche i (non pochi) debiti con le banche e molto probabilmente il destino sarebbe la Terza categoria. Infatti il discorso Eccellenza rimane di totale pertinenza del sindaco di Ferrara, che evidentemente non spalleggerà nessuna soluzione germogliata da Tacopina. La parte sportiva, dunque, sarebbe in parte “salva” rispetto a un futuro con l’americano, che non sarebbe nemmeno intenzionato a ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni dopo che domani il Consiglio federale ratificherà l’esclusione della Spal dai professionisti.

Rimanendo sullo scenario, resterebbero però in ballo i discorsi sul marchio (che sarebbe da acquistare), mentre le convenzioni potrebbero essere comunque rescisse – per il danno procurato – anche senza che ci sia un fallimento decretato dal tribunale, come accade di solito in queste circostanze. Al momento è tuttavia difficile comprendere perché Tacopina abbia così tanto a cuore il non fallimento giuridico della società, poiché la presunta tutela dei dipendenti non sembra una motivazione coerente con le note conseguenze che la non iscrizione alla serie C ha portato. Forse potrebbero esserci implicazioni rispetto alla sua professione di legale (in Italia, ad esempio, un avvocato davanti a un proprio fallimento verrebbe sospeso). In ogni modo, non resta che attendere il fine settimana per capire se Tacopina pagherà – e quindi andrebbero prese in analisi le tante questioni di cui sopra – o se sarà giunto il tempo del curatore fallimentare.

Mosse ferraresi

La scaletta degli eventi viene monitorata ora dopo ora, tant’è che ieri c’è stato un contatto tra il sindaco Fabbri e Luca Carra per aggiornare il quadro della situazione dopo l’ultimo meeting che il direttore generale spallino ha avuto con la proprietà. In municipio si sta provvedendo alla costruzione del bando, pubblicabile non appena sarà formalmente annunciato l’addio definitivo della Spal al professionismo. La manifestazione d’interesse potrebbe quindi palesarsi lunedì 23. Dalle parti dello scalone municipale sarebbe già pervenuto più di un sondaggio esplorativo nei confronti della Spal futura. Resta interessante capire quale sarà l’evoluzione rispetto alla “disponibilità” di Walter Mattioli. L’ex presidente dei più recenti tempi d’oro resta il soggetto che pare più indicato a livello dirigenziale per costituire la nuova Spal, poi sarebbe da vedere la non banale parte degli eventuali finanziatori. Comunque sia, la certezza è che si ripartirebbe dall’Eccellenza come previsto dalle carte federali, senza dover per forza acquisire titoli sportivi di altre realtà locali. Con queste, magari, si potrà attivare un canale dedicato per la ripartenza più virtuosa possibile del settore giovanile.

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