Farabello a Ferrara per l’amico Bautista: «Lo avevo allenato in Argentina»
L’ex capitano del Basket Club è tornato in città per incontrare Hernandez, in gara ai Campionati europei per atleti con sindrome Down
Ferrara Il legame fra Daniel Farabello e la sua famiglia con la città di Ferrara è sempre forte. Anche in questi giorni l’ex play del Basket Club era in città per una bella storia da raccontare: alla Bondi Arena, ieri pomeriggio, sono terminati i campionati delle Nazionali con giocatori down. Farabello è argentino e nell’Argentina ha giocato un ragazzo, Bautista Hernandez, che è stato allenato proprio da Daniel a Santa Fe. «Sono qua – racconta Farabello – per un momento speciale: agli Europei per i ragazzi con sindrome di Down è stata invitata l’Argentina e in questa squadra milita Bautista Hernandez, che ho allenato nei Canada de Gomez (la sua prima squadra, ndr) dal 2013 al 2017: sono venuti tutti i suoi familiari, siamo molto legati, c’è un rapporto di lunga data. Bautista quando mi ha visto si è commosso».
Altra bella storia, Farabello ha goduto appieno della promozione dell’Adamant in serie B nazionale. Nel suo “momento” ferrarese, pure un incontro con l’esterno dei biancoblù Ramiro Santiago, pure lui argentino, pur di passaporto spagnolo: «La promozione? Sono molto contento, la città, che è di pallacanestro, se lo merita – ha ripreso Daniel –. Alla fine, nei playoff, la squadra ha fatto un grandissimo lavoro, vincendo fuori casa gare importantissime (a San Giorgio su Legnano e a Pordenone, ndr). La promozione è stata meritatissima e spero di rivedere Ferrara il più in alto possibile».
Quando vinci tutte le partite ai playoff significa stare bene sotto tutti i punti di vista: «Parlo da allenatore e dico che bisogna cercare di arrivare nella migliore forma per i playoff, la parte più importante della stagione. C’è stato un grande lavoro dello staff tecnico per arrivare a quel punto, vincere sei gare su sei ai playoff non è stato facile, ma è quello che ha portato a vincere il campionato». Capitolo pubblico: «È stato un riflesso di quello che ha dimostrato la squadra in campo. Quando sai che i giocatori sentono la maglia e la città, la gente capisce di basket e per quel motivo va al palazzetto. È stato bello vederlo pieno, ti fa sentire grandi sensazioni quando sei giocatore o allenatore».
Farabello ha allenato a Salerno in entrambe le categorie, B interregionale e nazionale e può offrire un raffronto: «Ora Ferrara è attesa da un campionato difficile, ci sarà bisogno di tranquillità, pensando con calma al progetto. Fisicamente c’è molta differenza, ci sono tanti bravi giocatori italiani che scendono dalle categorie superiori. Chi vuole salire, costruisce una squadra fisica. Anche gli stranieri sono molto più forti, ci sono lituani e americani, diventa tutto più complicato. Campionato lungo, difficile, puoi vincere o perdere contro qualunque squadra se non stai bene di testa. È molto importante mantenere lo staff tecnico e un nucleo di giocatori: Ferrara dovrà aggiungerne poi di categoria, per avere una squadra lunga». E Farabello dove allenerà? Ancora manca la certezza: «Ho rescisso con Salerno. Sto valutando un paio di opzioni che ho, cercherò la migliore. In questi giorni avrò qualche notizia in più, in ogni caso voglio rimanere in Italia».