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Spal, sono ore di attesa: Ferrara in mano alla Figc

Spal, sono ore di attesa: Ferrara in mano alla Figc

Il Comune aspetta il via libera alla promulgazione del bando. Gli stipendiati di Tacopina studiano le possibili tutele legali

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Ferrara L’1 luglio è da sempre data spartiacque nel mondo del pallone. In tempi normali si volta simbolicamente (e fattivamente) pagina, dando il benvenuto alla nuova stagione. La svolta che la Ferrara calcistica attende con estrema urgenza in questa tremenda estate è tradotta in quel benedetto via libera che la Figc deve dare al Comune per attivare l’ormai famosa manifestazione d’interesse dedicata alla nascita della nuova società deputata a rappresentare il calcio cittadino nella prossima stagione in Eccellenza. Gli interessamenti, come noto, non mancano e ci sarebbe persino una holding estera tra le possibilità per la ripartenza del dopo-Spal, ma finché il presidente Gabriele Gravina non darà il suo benestare alla richiesta arrivata dal sindaco Alan Fabbri.

L’attesa

La tempistica per la genesi della nuova società si accorcia di giorno in giorno, dopo che la precedente indicazione del 26 giugno è stata portata via dall’ultimo fine settimana, ma c’è ancora tutto a disposizione per gli incastri della nuova alba con vista sulla maggiore delle categorie regionali. A quanto pare il ritardo rispetto all’ok della Federcalcio sarebbe esclusivamente dovuto a tempi tecnici e a una normale amministrazione burocratica (in tali circostanze, spesso, i piani si allungano anche di più rispetto a quello che sarà il “traguardo” ferrarese), senza dimenticare che fino all’altro giorno tutto il mondo dello sport era concentrato sull’elezione del nuovo presidente del Coni.

Arrivati a questo punto è comunque difficile pensare che tra le cause del ritardo via sia un lavoro sotto traccia della coppia americana Tacopina-Follano, nonostante – soprattutto da quest’ultimo – ci siano stati svariati tentativi per vendere la società e scongiurare un fallimento che avrebbe (e avrà...) di certo pesanti ripercussioni su figure finanziarie a livello globale come quelle dell’avvocato newyorkese e del suo socio giunto a Ferrara nel gennaio del 2024. Problemi loro, verrebbe da dire.

Capitolo sportivo

Una più che discreta spallata a Tacopina e Follano, da oggi, possono darla i calciatori e i profili facenti parte del gruppo squadra. Cioè i creditori sportivi. Ora la Covisoc potrà certificare all’Associazione italiana calciatori il debito maturato da Spal srl, anche rispetto al mese di giugno, così il quadro sarà tondo rispetto ai 4 mesi di emolumenti mancanti. Al momento i giocatori hanno inviato una lettera di diffida alla società per gli stipendi e relativi oneri non versati (da marzo compreso), senza ricevere alcuna risposta, né formale e nemmeno informale. L’Assocalciatori, nel frattempo, ha approfondito il tema di copertura della fideiussione, muovendosi di pari passo con la Lega Pro. Tutti, dunque, restano in attesa d’informazioni più dettagliate per agire poi di conseguenza, senza dimenticare che i calciatori sono garantiti da un apposito fondo per fronteggiare questo tipo di situazioni.

Va da sé che se i calciatori presentassero ufficialmente un’istanza di fallimento della società, questa varrebbe per tutti (dipendenti compresi). Scontato ricordare che da oggi qualsiasi calciatore sarà libero da contratto, dopo lo svincolo d’ufficio che perverrà dalla Federazione.

Capitolo dipendenti

Tornando sul disastro della gestione Tacopina, ecco che tutto risulterebbe fermo, immobile e pari allo zero anche sul fronte dei lavoratori della Spal srl. Non tanto perché si siano persi definitivamente i contatti, ma a seguito degli aggiornamenti a spot che sono faticosamente pervenuti a Ferrara non si è mosso nulla e i passati temporeggiamenti hanno generato un prevedibile nulla di fatto in termini d’indicazioni. Qualche dipendente si sarebbe comunque già mosso per le vie legali, per capire quali azioni intraprendere. Il tempo, in tal senso, resta nemico (ma come detto sopra, la parte tecnico-sportiva, può accelerare), perché, per dimostrare la persistenza e la gravità dell’insolvenza, occorreranno almeno altri due mesi.

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