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Settore giovanile Ars et Labor Ferrara, si riparte da Borghi e Aventi

Alessio Duatti
Settore giovanile Ars et Labor Ferrara, si riparte da Borghi e Aventi

Un messaggio inviato alle famiglie ha fatto da prologo all’incontro: già in programma una prima riunione operativa. Ecco dove giocheranno i giovani

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Ferrara Tra gli argomenti più toccati dal sindaco Fabbri nella sua investitura a Juan Martin Molinari e al suo gruppo di lavoro c’è stato il rilancio del settore giovanile. Un argomento assai caro a tuta la città e anche alla X Martiri che aveva proposto di creare squadre selezionate, senza quota d’iscrizione, affiancate da una accademia. Ma anche il progetto di Mirco Antenucci vede la cantera biancazzurra al centro. Non è un mistero che l’ex capitano della Spal avrebbe voluto iniziare il suo percorso dirigenziale lavorando proprio sui giovani, ma ha dovuto bruciare le tappe.

E la prima mossa del direttore Antenucci è stata quella di dare certezze alle famiglie, soprattutto a quelle che non hanno intrapreso strade in altri club professionistici oppure hanno atteso - quasi fosse un atto di fede - con cautela un segnale dalla nuova proprietà. Un vecchio adagio recita “cambiare affinché non cambi nulla” e infatti la mossa di Antenucci è stata di buonsenso e forse la più logica. Ha analizzato i risultati degli ultimi anni e dato che sono sempre stati estremamente positivi ha dedotto che fosse giusto cercare di dare continuità al lavoro di programmazione e di crescita. Ecco perché i primi tasselli della Ars et Labor saranno Michele Borghi in qualità di responsabile tecnico dell’attività di base e Marco Aventi in veste di responsabile organizzativo. A loro bisognerà poi aggiungere tutto il gruppo operativo dell’attività agonistica, ma nel frattempo ieri è stato recapitato alle famiglie dei giovani spallini, sulle bacheche whatsapp, un messaggio firmato da Borghi in cui si legge anche che “sarà nostra premura contattarvi, informarvi e incontrarvi il prima possibile perché c’è davvero poco tempo”.

È stato ovviamente un sollievo leggere quelle parole ma come dice bene Borghi c’è poco tempo soprattutto perché andrà allestita la stagione da subito. Non a caso domani è già in programma una prima riunione operativa. È altrettanto vero che esiste un patto tra istruttori e dirigenti dell’attività di base in cui molti di loro si erano ripromessi di attendere l’evoluzione degli eventi e poi decidere cosa fare tutti insieme. Pertanto, seguendo il sillogismo, se Borghi e Aventi sono i primi punti fermi è abbastanza scontato immaginare che diversi istruttori ex Spal saranno i tecnici delle giovanili della Ars et Labor.

Se per l’attività di base non cambierà granché, con la sola eccezione che in campionato i baby estensi giocheranno contro i pari età provinciali e non con l’annata più grande (elemento che ambiva a rendere più equilibrate le contese in campo), molto diverso sarà il discorso dell’attività agonistica. Dai Giovanissimi a salire, infatti, la Spal aveva sempre disputato campionati professionistici, misurandosi quindi contro coetanei di club importanti; ora la ripartenza dall’Eccellenza e l’assenza di requisiti per disputare quantomeno i campionati regionali costringerà a partecipare ai provinciali, rispettando le norme federali e quindi senza anche l’eventuale possibilità di giocare con ampi gruppi sotto età. L’Ars et Labor dovrà comunque vincere i campionati per accedere ai regionali e garantirsi un 2026-27 a livelli più alti, ma almeno per questo ci sarà tempo per programmare. 

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