Ars et Labor Ferrara, l’investitura di Molinari: «Dateci un paio di settimane»
Il proprietario argentino si presenta al sindaco di Ferrara. L’organigramma rimane nebuloso: «Ne parleremo la prossima volta»
Ferrara Profilo basso, pacatezza, educazione, ma anche tanta voglia di iniziare con la Ars et Labor Ferrara. Juan Martin Molinari ha mosso i suoi primi passi al fianco dei suoi più stretti collaboratori, in primis Pierpaolo Triulzi che pare rivestire in maniera sempre più evidente i panni dell’uomo decisivo per la cordata argentina.
L’auto con a bordo il futuro patron spallino ha parcheggiato ai piedi della Sala Estense, ricevendo l’accoglienza del sindaco Fabbri e dell’assessore Carità. Il primo cittadino, una volta entrati nel cuore della sede municipale, ha fatto gli onori di casa: «Credo sia un momento molto importante per la città – dice Fabbri – perché dopo la conoscenza fatta tramite video, oggi ci siamo visti di persona e ci riteniamo quindi pronti a spedire alla Figc la lettera d’accompagnamento da me firmata. Ci tengo a ringraziare il signor Molinari, ma anche Triulzi che è stato l’intermediario di questa bella proposta. Ora ognuno dovrà continuare a fare la propria parte». Chiosa con una battuta: «Nell’ultimo periodo la gente mi ha solo chiesto i biglietti di Vasco, i meloni che vende mia mamma e chi avrebbe preso la Spal…».
Spazio alle parole (tradotte) di Juan Martin Molinari: «Ringrazio l’amministrazione comunale, è un piacere conoscere l’Alcalde (sindaco, in America Latina; ndr). Da subito c’è stata grande collaborazione. Tutto si è svolto rapidamente. La Spal è un club che necessita d’aiuto per tornare ai livelli che merita. Siamo stati selezionati dal Comune, ora attendiamo l’approvazione finale della Figc». Molinari prosegue sulla Ars et Labor Ferrara: «Sappiamo che il nome è stato suggerito dai tifosi e che ha importanza per la comunità. Se poi in futuro sarà di nuovo possibile, la richiameremo Spal. Riteniamo che sia il “Mazza” che il centro sportivo siano molto importanti da utilizzare subito. La base è quella di ridare alla Spal l’importanza che ha avuto in passato e far sì che torni a essere un orgoglio per la comunità con lo splendore passato».
Il piano d’investimento? «Sarà aggressivo – afferma il futuro patron –, vogliamo creare una squadra di lavoro professionale, capace di cogliere risultati e che agisca in modo diverso rispetto al passato. Terremo conto d’includere chi già ha fatto parte della squadra di lavoro (riferimento ai dipendenti; ndr), ma per gli aspetti amministrativi e per quelli sportivi vi chiediamo un po’ di pazienza, nonché un nuovo aggiornamento pubblico tra due settimane. Lì emergeranno dettagli, nomi e il piano tecnico del club». Molinari ha chiesto ancora la vicinanza da parte dell’amministrazione comunale, l’appoggio della tifoseria e si è dichiarato intenzionato ad aprire le porte anche a chi non è stato scelto nel bando. «Ripartire dal basso è un’opportunità ma anche una grossa sfida. Per vincere servirà la collaborazione di tutti. Sappiamo che ci possono essere dubbi e incertezze dopo l’ultima esperienza non felice e sappiamo di avere una grande responsabilità. Ma siamo già al lavoro per mettere in piedi un gruppo professionale ed efficace».
Altre nozioni di primo piano: «Il nostro gruppo argentino è aperto a implementazioni da parte di soci italiani. Io sono un imprenditore, amo il calcio, ma non mi ritengo un manager. È quindi mia intenzione quella di nominare un presidente (sul tema si è aperto un dibattito, per qualcuno la traduttrice intendeva un dirigente perché sarà Molinari il presidente) presente, che segua il club ogni giorno. L’esperienza a Perugia? Sono stato socio minoritario, si è trattato di un apprendistato interessante. Il club era male amministrato, ma dopo un anno il Perugia del mio amico Faroni è pronto a fare grandi cose. L’obiettivo è di replicare la stessa cosa qui alla Spal. James Elwen, ex Cda di Tacopina, oggi alla corte degli umbri? Non conosco nessuno della vecchia proprietà». Ultimo, ma certamente non ultimo, Mirco Antenucci: il grande assente alla presentazione di ieri: «Non è presente - dice Molinari - come nessun altro che farà parte della prossima gestione. Sarà coinvolto e ne sarà parte».
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