L’Ars et Labor è ancora un cantiere aperto
Ore cruciali per rosa e mister, entro fine mese c’è il raduno
Ferrara La sensazione, suffragata dal moto di queste prime giornate che hanno dato seguito alla presentazione di Juan Martin Molinari, è che l’urgenza prioritaria della nuova società sia quella di battezzare l’aspetto tecnico della prima squadra (allenatore e una ventina di giocatori) per partire con il raduno tra il 28 e il 30 luglio.
Dopo – anche se sarebbe più corretto dire “di pari passo” – andrebbe trattato il restante lavoro volto alla strutturazione totale del club, col settore giovanile (ma non va dimenticata nemmeno la rappresentanza “rosa”) che resta un tema imprescindibile. E se dal lato prima squadra l’ipotesi di un Ars et Labor con protagonisti “non local” prende sempre più piede, dalla sponda vivaio è invece assai ipotizzabile che i nomi della gestione possano essere nostrani, dunque all’insegna di una continuità quantomeno ambientale.
Il gruppo argentino, con gli agenti Triulzi e Piraino in prima fila decisionale per conto di Molinari e dei suoi soci, avrebbe fatto una prima chiacchierata con Marco Aventi e Michele Borghi che dalla loro hanno nei rapporti con le famiglie e con i tecnici dell’attività di base i loro punti di forza. Francesco Conti, ex responsabile dello scouting, nel recentissimo passato a braccetto con Max De Gregorio (oggi andato a dirigere il vivaio ravennate) ha avuto qualche contatto informale e sembrerebbe esser in procinto di andare a fare una chiacchierata “importante” dalle parti di via Copparo. Sarà lui a ricoprire i panni del prossimo responsabile del settore giovanile?
Conti attende lumi dalla nuova Spal e c’è da immaginare che l’incontro riguarderà idee, piani, varie ed eventuali che saranno determinanti per la scelta.
Sarà generalmente importante capire la struttura che si andrà a creare per i baby e il tema degli investimenti sarà un’importante cartina tornasole rispetto alla missione che la nuova proprietà desidererà dare al vivaio di via Copparo. Negli ultimi anni la Spal ha sempre avuto tecnici di primo rilievo, a partire dall’attività di base fino alla Primavera. Due di questi sono Emiliano Corsi ed Eros Schiavon. Entrambi godono dell’alta stima di Mirco Antenucci, sono a tutti gli effetti uomini di campo e sarebbe improbabili vederli in altre situazioni (nonostante il lavoro della scrivania sarà effettivamente più snello). Eros, tra l’altro, dopo l’ultimo tricolore conquistato ha ricevuto più di un interessamento dai vivai di società professionistiche: avrebbe voglia di dimostrare il suo amore per la piazza ferrarese, ma anche ai suoi occhi andrebbe sottoposto un progetto credibile e soprattutto futuribile (in caso di promozione immediata in serie D, la Juniores avrebbe poi subito la possibilità di esprimersi in palcoscenici nazionali).
E nella ripartenza giovanile, quali squadre potrebbero figurare come Ars et Labor Ferrara? Per quanto riguarda l’attività di base – e qui ritornano le figure di Aventi e Borghi che avrebbero già contattato diverse famiglie – non dovrebbero esserci problemi, visti i tanti gruppi di piccolini “fidelizzati”.
Si dovrà poi lavorare dall’Under 13 alla Juniores (quindi Esordienti, Giovanissimi e Allievi) con buoni margini di riconferme per i più piccoli (salvo situazioni estreme) mentre qualche difficoltà maggiore potrebbe verificarsi per confermare o attrarre “i più grandi”. Alcuni venivano da fuori Ferrara, altri si sono piazzati in seguito a interessamenti ricevuti e parecchie società dilettantistiche limitrofe (della città e del territorio) dal 1º luglio – scrutando la situazione – hanno già fatto firmare i ragazzi, vincolandoli per la stagione. Il motto della ripartenza potrebbe essere “se ci credi, investi”. Ma facendo sempre le cose nel modo più cauto (ma complessivo) possibile.
Per il primo anno potrebbe esser già un bel successo strutturarsi in maniera adeguata, per ridar vita a un movimento da valorizzare coi fatti, attivando, nel mentre, passaggi di crescita in ottica futura.