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L’Ars et Labor scalda i motori. Sarà la Ferrari dell’Eccellenza?

Francesco Dondi
L’Ars et Labor scalda i motori. Sarà la Ferrari dell’Eccellenza?

Antenucci scatenato, tanti acquisti di livello in pochi giorni

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Ferrara. Da fuori sembra tutto semplice soprattutto quando hai i favori del pronostico ancora prima di esserti ufficialmente iscritto al campionato, ma da dentro le cose si fanno più complicate soprattutto se devi costruire da zero una intera struttura societaria. Ma l’Ars et Labor sta cercando di correre e di fare le cose per bene anche se i temi sono tantissimi e servirebbe un gruppo di lavoro di 30 persone per fare ciò che sta facendo un manipolo di dirigenti, che hanno in Mirco Antenucci il riferimento umano e sportivo.

Al centro sportivo “G.B. Fabbri” va ricostruito tutto, sembra una banalità ma mancano persino i palloni che sono strumento indispensabile per giocare a calcio. Figurarsi il resto. Eppure c’è entusiasmo, si percepisce l’adrenalina e la voglia di ridare a Ferrara quella positività che negli ultimi anni era stata annichilita da sciagurate scelte societarie e da risultati sportivi nettamente al di sotto di quanto speso.

Fatta tabula rasa ci sono tutte le condizioni per iniziare una nuova avventura, ma il tempo è tiranno e talvolta “presto e bene non vanno insieme”. Eppure non ci sono alternative tanto che Antenucci, nelle vesti di direttore sportivo, ha finora dovuto andare sul “garantito” per allestire una squadra di Eccellenza che possa vincere subito il campionato. Quello è il progetto e negarselo sarebbe soltanto funzionale alla scaramanzia. Per farlo l’ex capitano della Spal ha già inanellato alcuni acquisto di livello per la categoria, quantomeno stando ai curriculum reperibili sui singoli calciatori.

Giacomel, ad esempio, è un portiere che ha alle spalle una carriera di assoluto valore e nelle sue mani ci sono garanzia e sicurezza. Il difensore Dall’Ara è un altro che sa cosa significa rilanciare un progetto sportivo blasonato, lui ex capitano del Chievo di Sergio Pellissier. Come del resto Giuseppe Iglio è consapevole che a Ferrara c’è troppa voglia di calcio per non sentire la pressione e la responsabilità, lui unico rimasto della vecchia Spal.

Ma per vincere, dicono gli antichi adagi, serve qualità e una colonna vertebrale di alto livello. Ecco quindi che a centrocampo Leonardo Mazza, ex playmaker delle giovanili del Bologna e già protagonista in varie squadre, vuole prendersi la cabina di regia, mentre Manuel Ricci e Mattia Cozzari hanno la forza esplosiva per essere validi incursori. Rimanendo in tema di vecchie massime calcistiche, un’altra necessità per vincere i campionati è avere attaccanti che segnano tanti gol. E da un bomber come Mirco Antenucci non ci si poteva aspettare altro che scelte risolute e di livello. Per prima cosa il ds si è accaparrato Malivojevic, fantasista sublime per la categoria, che conosce l’Eccellenza a menadito e sa come vincere. Poi dalle categorie superiori sono arrivati Davide Gaetani, mancino, seconda punta o esterno che parte da destra con all’attivo quasi 100 gol in serie D e Luca Senigagliesi, esterno mancino con numerose presenze in serie C.

Mancano ancora diversi tasselli nell’Ars et Labor che già così - sulla carta - appare competitiva. Serviranno ancora alcuni giorni per completare la rosa ma la squadra di mister Di Benedetto ha una gran voglia di misurarsi con il campo.  

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