L’Ars et Labor debutta in incognito: sono 26 i nuovi biancazzurri in campo
Fissate due amichevoli prima della Coppa, svelato lo staff tecnico
Ferrara È iniziata. In qualche modo, magari in maniera anomala, inconsueta, ma è iniziata. Ed è quello che conta, l’unica cosa che conta. Dal naufragio Spal – che ancora lascia dietro di sé dolori, rancori, debiti insoluti e tanto altro – alla partenza della nuovissima Ars et Labor Ferrara la distanza è notevole. Tutto fa un po’ strano. Ma ieri pomeriggio, sul far delle 18 e con i 30 gradi che si sono ripresentato in città, vedere un gruppo di giocatori con lo staff tecnico uscire dallo spogliatoio del “G.B. Fabbri” ed entrare nel campo principale per il primo allenamento di una storia tutta da scrivere, beh, ha mescolato la malinconia al sollievo alla speranza.
Tutto un po’ strano, certo, perché difficilmente su altri campi d’Eccellenza si sono visti tanti operatori dell’informazione assieparsi a bordo campo e, un po’ disorientati, provare a indovinare chi fossero quei ragazzi in maglietta smanicata e calzoncini. Non era ieri il giorno delle presentazioni, arriverà in settimana, ha assicurato il diesse Mirco Antenucci.
Ecco, Ante7: pochi istanti dopo il gruppone, eccolo uscire anche lui e raggiungere giornalisti, fotografi, cineoperatori: «Fa strano, ma non li invidio», il primo commento guardando verso il campo, dove intanto è iniziato l’allenamento, prima con un po’ di riscaldamento e stretching, poi con esercizi fisici e di tecnica, subito palla al piede.
«Pazienza», predica dopo i saluti il diesse, chiede ancora un paio di giorni per sistemare tutte le formalità e poi sarà tempo di togliere i veli a questa nuovissima Ars et Labor. Ma sono tutti qui? Proviamo a incalzarlo, dopo aver contato 21 giocatori e tre portieri: «Quasi», risponde enigmatico. In verità, due sono alle visite mediche, ma non è dato sapere se si riferisse a loro, oppure a qualche acquisto dell’ultima ora che verrà aggregato. Pazienza, allora.
Intanto, due cose vengono svelate. Mister Stefano Di Benedetto sarà affiancato dal vice Matteo Piraccini (ex Spal in D), dal preparatore atletico Damiano Ansaloni e dal preparatore dei portieri Simone Salatin, ieri tutti in campo.
Poi, gli abbonamenti: «Sì, li facciamo», è lapidario Antenucci, che dispensa sorrisi, strette di mano, cordialità, rendendosi ben conto che la situazione rasenta il surreale, eppure è più che normale essere indietro un po’ su tutti i fronti, per una società creata dal nulla o quasi.
«Amichevoli? Sì, ne faremo due prima della Coppa, il 14 e il 20», le ultime parole “ufficiali” del quarantenne passato dal campo alla scrivania. La prima, si sa, è quella della vigilia di Ferragosto, mattutina al Centro di via Copparo, con il Masi Torello Voghiera, mentre della seconda ancora nulla si sa.
Con Antenucci c’è anche Luca Pozzoni, ossia il “Poz” o lo “Slo”, come tutti lo conoscono: «Sì, sono felice di essere rimasto qui, anche se con un ruolo un po’ diverso. Certo, continuerò a occuparmi dei tifosi, anche se non ci sono obblighi in questa categoria, ma sarà ancora più complicato, perché andremo in campi senza sufficiente capienza per il pubblico. Sarò quindi team manager, responsabile organizzativo, Slo, ma nei giorni-gara mi occuperò solo dei tifosi, ci sarà un altro ad accompagnare la squadra».
Tutto è in divenire, ma l’impressione è che, una alla volta, le tessere del puzzle trovino il loro posto e vadano a formare un’immagine nuova: chissà che alla fine non si scopra essere un prezioso mosaico... Intanto, sotto con doppie sedute giornaliere, che la stagione è alle portel