Campione per sempre: lo stadio di Goro avrà il nome di Mario Scarpa
L’ala destra giocò 63 partite in serie A con 10 gol
Goro Un salto all’indietro nel tempo, per cercare ispirazioni dalle proprie radici. Da chi ha messo in luce, sportivamente, la comunità. A Goro lo stadio sarà intitolato alla memoria di Mario Scarpa, grande calciatore che nel corso della sua carriera vestì anche la maglia del Perugia in serie A negli anni Settanta. La dedica arriva a poco più di un anno dalla morte, avvenuta il 30 aprile 2024. Aveva 74 anni. Quanto Scarpa fosse benvoluto nella sua cittadina lo dimostrano le belle e sentitissime parole con cui il Comune lo ricordò prima del funerale: “Uomo straordinario, grande amico e simbolo calcistico per eccellenza della nostra comunità gorese. Ex giocatore di tante squadre professionistiche, tra cui il grande Perugia degli anni ’70 che sfiorò il titolo di campione d’Italia. Le più sentite condoglianze alla famiglia. Ciao grande uomo, riposa in pace. Ci mancherai tantissimo”.
La decisione di intitolargli lo stadio è stata assunta dalla giunta comunale lo scorso giugno. La targa da affiggere al campo sportivo dove giocano le formazioni del Ricci Goro è già acquistata, resta da programmare la data della cerimonia. Sarà l’occasione per rievocare il talento di Scarpa, ala destra che indossava il numero 7 come d’abitudine ai suoi tempi. Piede destro fenomenale, sia in corsa che nei calci da fermo. Prima per lui ci fu una lunga gavetta nelle serie inferiori, tra Baracca Lugo, Jesi, Chieti e Montevarchi. Nel 1973 il salto al Perugia in serie B: subito otto reti, compresa la doppietta segnata a Parma all’ultima giornata che portò alla salvezza degli umbri. L’anno successivo le segnature scesero a sei, ma il Perugia riuscì a conquistare la promozione in serie A. Nella massima categoria sei reti in 24 incontri, tra cui quella decisiva per la vittoria sui futuri campioni d’Italia del Torino di Radice. Nell’annata 1976-77 gli umbri chiusero al sesto posto, ma le marcature di Scarpa scesero a tre, mentre nella stagione 1977-78 l'esplosione del giovane Salvatore Bagni lo relegò spesso in panchina. Scarpa proseguì la carriera In C1 al Parma, con cui ottenne subito la promozione fra i cadetti: tra i suoi compagni c’era anche Carlo Ancelotti, che via Skype si collegò con Goro in occasione della festa dei 70 anni di Scarpa. Ultimi anni sui terreni erbosi disputati con il Livorno (una stagione), poi con la maglia del Modena dove realizzò 8 reti, continuando poi a giocare nelle categorie minori del Polesine. Complessivamente vanno messi a tabellino 63 presenze e 10 reti in serie A, e 96 presenze e 17 reti in B. Sempre con Goro nel cuore: a carriera terminata organizzò per alcuni anni una squadra amatoriale di calcio, con i ragazzi del bar che ha gestito per lungo tempo. Lui giocava in porta, era troppo forte, ma per rigori e punizioni si faceva avanti.