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Ars et Labor, Antenucci debutta da ds: «Abbiamo bisogno di rinascere»

Alessio Duatti
Ars et Labor, Antenucci debutta da ds: «Abbiamo bisogno di rinascere»

Il direttore sportivo: «Allenamento di domenica e amichevoli aperti ai tifosi»

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Ferrara Il passaggio da “capitano” a “direttore” fa onestamente un più che discreto effetto. Un po’ come il cambio di look in termini d’abbigliamento, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Ma Mirco Antenucci rimane quello di sempre. Uomo di calcio e persona con la Spal incastonata dentro al cuore. Determinato a ridare gloria – il prima possibile – a quei colori biancazzurri che generano quel riconosciuto senso d’amore in un’intera città (e anche oltre i suoi confini), che il nuovo diesse spallino ha deciso di sposare con la sua famiglia. E il riavvicinare la società alla gente, va visto come punto di partenza.
«Tutti dobbiamo fare uno sforzo – dice AnteSeven –, calandoci al meglio nella nuova realtà. Conosco il valore della nostra gente. Quando sarà possibile apriremo gli allenamenti al pubblico. Già questa domenica per la seduta d’allenamento, poi anche per le due amichevoli del 14 e del 20 qui in via Copparo».
Poi, sul lavoro: «L’attesa può esservi sembrata infinita, ma vi assicuro che sono stati giorni intensi per questa fase di riorganizzazione. Stiamo lavorando per far rinascere il calcio della nostra città. Sono emozionato: è stata un’estate molto difficile per tutti, ma ora si riparte».
Ancora, sul mister: «Lo ritengo adatto, perfetto per noi. Il suo è un profilo interessante. È preparato, ha tante idee ed è un piacere essere a contatto con lui. Assieme abbiamo valutato i giocatori e proseguiremo con la massima serenità. Percepiamo che tutti siano coinvolti in maniera massimale». Iglio prossimo capitano? L’apprezzamento c’è, la scelta rimandata: «Nelle prossime settimane concluderemo le nostre valutazioni. Peppe è un ragazzo straordinario e lo ringrazio. Non è da tutti, alla sua età, scegliere di rimanere in Eccellenza, non era scontato. È tornato con entusiasmo e, a prescindere dal nostro rapporto, si sta ponendo come leader». Poi, sulla squadra: «La dobbiamo completare, ma abbiamo già uno zoccolo importante. Dai ragazzi scelti ho voluto sentire la voglia di venire qui. Arrivano da categorie superiori, ma devono mentalizzarsi sul torneo che andremo ad affrontare. Sono convinto delle scelte fatte, perché tutti si sono resi conto di dove si stanno allenando e che sono qui a rappresentare un popolo. L’atteggiamento non va sbagliato. Abbiamo bisogno di rinascere». Infine, sul suo nuovo ruolo: «Voglio dimostrare di poter fare questo lavoro. Ai ragazzi provo a trasmettere quello che ho vissuto io da calciatore».

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