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Magnani cala un poker “ferrarese” ai campionati del mondo di Tokyo

Marco Nagliati
Magnani cala un poker “ferrarese” ai campionati del mondo di Tokyo

Convocazioni certe di Aouani e Lonedo, probabili per Del Buono e Palmero

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Ferrara L’età dell’oro dell’atletica italiana (ulteriormente rinvigorita in questi giorni con i successi dei portacolori azzurri agli Europei under 20 di Tampere, in Finlandia) ha un riflesso di brillio “made in Ferrara”. Con riverberi più che interessanti in vista dei mondiali di Tokyo, dal 13 al 21 settembre. Sotto la guida di Massimo Magnani la nostra città ha in mano un poker che potrebbe regalare sorrisi. Da un lato confortano i dati della preparazione per la rassegna continentale (collegiale in corso a St. Moritz e Livigno), che mandano segnali di ampio ottimismo, dall’altro gli ultimi meeting che – non da meno – inviano impulsi che accarezzano la storia.
È il caso della serata di sabato scorso a Oordegem (Belgio), nella quale la 26enne Elisa Palmero ha chiuso 5ª nei 5.000 vinti dall’ugandese Joy Cheptoyek in 14’40”27. La piemontese Palmero, che da gennaio vive e si allena a Ferrara, ha fatto registrare il crono di 14’57”87, che è il terzo all time italiano dietro il 14’23”15 di Nadia Battocletti e il 14’44”50 di Roberta Brunet. Tra l’altro, la Palmero la settimana scorsa agli assoluti di La Spezia aveva già ritoccato il suo primato personale con 15’06”65: in sette giorni limati quasi 9”. Uno stato di forma degno di nota, che le vale il tempo di qualificazione per i mondiali sia nei 5.000 che nei 10.000.
Stessa situazione per Federica Del Buono, lei al campo scuola di Ferrara da aprile 2023. «La fine del periodo di qualificazione è prevista per il 24 agosto – spiega Massimo Magnani da St. Moritz –: dobbiamo attendere quella data per sapere quante mezzofondiste italiane avranno il pass e quali scelte faranno poi in Federazione. Però, credo che sia la Palmero che la Del Buono abbiano buone probabilità di convocazione».
Magnani, ovviamente, percorre la linea della prudenza, ma è quasi certo che le sue due atlete vestiranno l’azzurro a Tokyo. Peraltro da non escludere che possano iscriversi sia nei 5.000 che nei 10.000: «Loro sono disponibili – conferma il tecnico ferrarese –, attendiamo di capire le valutazioni della Federazione».
Ben più che certe, allungando la distanza, le presenze in Giappone con la Nazionale di Iliass Aouani e Rebecca Lonedo. La materia trattata è la maratona. Aouani è campione europeo in carica (titolo vinto nella città olandese di Leuven il 13 aprile) e ci mancherebbe altro non fosse uno degli uomini di punta del team azzurro. La novità è invece la 29enne Lonedo (è vicentina di Arzignano), che da due mesi s’è trasferita a Ferrara. Corre sotto l’egida delle Fiamme Oro ed era una promessa del mezzofondo con aspirazione da maratoneta. Qualche infortunio di troppo l’ha frenata, poi il trasferimento a Rubiera sotto le cure del totem campione olimpico Stefano Baldini. Infine, la scelta di affidarsi a Magnani. Campestre, appunto mezzofondo e nel 2022 la vocazione totale per la maratona. Ha ottenuto i tempi di qualificazione per Tokyo e sarà seguita dal tecnico ferrarese.
«È vero che l’atletica italiana sta vivendo un momento dorato – interviene Magnani – e credo anche che stia accadendo per Ferrara. Tutti questi quattro atleti vivono e si allenano in città. I risultati sono buoni, le possibilità non mancano. In generale nel nostro Paese lo dobbiamo a tecnici preparati, società che lavorano in profondità con competenza e naturalmente ad atleti di qualità. Poi c’è qualche allenatore “pazzo” che li segue. Personalmente, diciamo che non mi annoio». Annotazione: la prima esperienza internazionale di Magnani (in quel caso da atleta) fu nella città giapponese di Fukuoka (nel 1977 con medaglia di bronzo in 2h13’04”): tra un mese il ritorno nel Paese del Sol Levante con quattro atleti da cercare di condurre verso orizzonti di gloria.