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Ars et Labor, il mister dopo l’amichevole: «Mi è piaciuto l’approccio, davanti è mancato qualcosa»

Alessio Duatti
Ars et Labor, il mister dopo l’amichevole: «Mi è piaciuto l’approccio, davanti è mancato qualcosa»

Bilancio attento e parziale per Di Benedetto: «C’è anche stanchezza»

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Ferrara Stefano Di Benedetto al termine della sgambata con il Masi Torello Voghiera preferisce non sbilanciarsi: «È difficile fare un bilancio – esordisce il tecnico – avendo appena dieci allenamenti sulle spalle, nei quali abbiamo cercato di lavorare sui cicli di gioco e su quei pilastri che terranno in piedi il nostro modello. In questo test ci siamo mossi bene in fase di possesso e siamo stati propositivi. È mancato qualcosa negli ultimi 20-25 metri, magari per la pesantezza dei carichi di lavoro che si è fatta sentire. Dal punto di vista del gioco, abbiamo dominato in tutti i tre tempi e questo sicuramente è un aspetto interessante».
Poi, il mister è entrato ancor più nel dettaglio: «Nel primo tempo gli avversari sono stati bravi a tenere il campo, erano molto corti, bassi e ci hanno dato fastidio. Noi in questo momento siamo al 20%, ma sono fiducioso, perché la strada è quella giusta. Mi è piaciuta la riaggressione una volta persa palla. Questa è un po’ la mia filosofia».
Nel capitolo attaccanti va inserito anche Michele Cesario (ex Giulianova), che sta recuperando da un infortunio, lavorando individualmente, ma farà parte del progetto. Sugli altri, Di Benedetto la pensa così: «Carbonaro può fare anche l’esterno di raccordo. Chinellato può darci profondità e fisicità, variando il gioco. Vogliamo avere tante caratteristiche. Gabriele Mazza ne ha altre ancora. Al momento stiamo giocando con una punta, ma si potrebbe passare a due e quindi avere tre punte di ruolo in rosa potrebbe farci comodo».
Sul ruolo di Iglio, che a breve sarà insignito ufficialmente della fascia da capitano: «Penso potrà esserlo, anche perché si è presentato benissimo, nel migliore dei modi, dopo aver passato l’estate ad allenarsi e pensando a questa squadra».
Infine, una menzione per i tifosi: «Ci tengo a ringraziare il pubblico, perché vederlo così numeroso alla vigilia di Ferragosto è stato davvero motivo di orgoglio, oltre che un bellissimo segnale. Come ho detto durante la prima conferenza stampa, dobbiamo guadagnarci il rispetto sul campo e dobbiamo far sì che la gente si avvicini a noi. I tifosi sono ovviamente arrabbiati per quello che è successo nei mesi scorsi e siamo noi a doverli convincere ad avvicinarsi. Quando si vuole bene a una squadra, le categorie non cambiano il sentimento. La cornice è diversa, ma il campo è sempre lo stesso: ci si va in undici giocatori e si deve onorare la maglia».
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