Ars et Labor Ferrara, il peggiore degli esordi: avanti su rigore e sconfitta allo scadere
Doccia fredda al debutto in Eccellenza contro la Fratta Terme. Squadra biancazzurra che ancora deve crescere di livello
Ferrara Stavolta la doccia fredda finale casca malamente sull’Ars et Labor. Addirittura sconfitta dai ragazzi della Fratta Terme (neopromossa in Eccellenza) all’esordio in campionato. Passo falso brutto da digerire per gli oltre 5000 di corso Piave e immediato obbligo di riscatto alla prossima in casa del Santarcangelo.
Al “Mazza” il colpo d’occhio è ancor più clamoroso del previsto. La coreografia della Ovest è poesia allo stato puro. Cori, striscione e drappo “storico” davanti ad un’ondata biancazzurra: così le due squadre fanno l’ingresso in campo. L’Ars et Labor sfoggia la nuova divisa casalinga, gli ospiti della Fratta sono invece abbigliati di rossoblù, cromatura decisamente alternativa rispetto al biancoverde sociale. Il clima sarebbe ideale per una bella partita di pallone. Si va.
La Fratta parte a razzo, dimostrando organizzazione e personalità, vedi lo schema su corner che libera al tiro Miraglia. All’occasione ospite l’Ars et Labor risponde con un paio di giocate tecniche di Carbonaro e Senigagliesi, quantomeno capaci di far ammonire due avversari. Non basta, però, perché la proposta biancazzurra è tutt’altro che sufficiente. La Fratta reclama per un gol annullato a Pezzi (fuorigioco, eventualmente, millimetrico). La squadra allenata da Di Benedetto s’accende con qualche discesa di Senigagliesi, ma è lo strappo tecnico di Malivojevic a generare la situazione del vantaggio: dribbling, assist al bacio per Carbonaro e calcio di rigore concesso per fallo di mano sulla conclusione dell’attaccante palermitano. Che dal dischetto, senza particolari complimenti, trafigge Lombardi. Ars et Labor avanti, festa sotto la Ovest e abbraccio tra il nuovo 7 biancazzurro e il 7 di sempre, Mirco Antenucci. L’ultima quindicina della prima frazione non regala particolari sussulti. Di positivo c’è il vantaggio, ma servirebbero passi in avanti per evitare di essere ripresi.
Ma la fatica domenicale si conferma anche alla ripartenza. La prima mossa dalla panchina è Di Bartolo per l’ammonito Leo Mazza. Il copione non cambia e la Fratta trova il meritato pareggio con un bolide mancino di Miraglia in uscita da calcio d’angolo. Stavolta l’esplosione di gioia arriva dalla panchina romagnola, accompagnata da oltre 200 sostenitori. In campo anche le carte Prezzabile e Barazzetta, con quest’ultimo che almeno ci prova. Entra anche il giovane Mazza: è 4-2-3-1. La Fratta è sulle gambe e il tempo a disposizione ci sarebbe anche. Senigagliesi inventa, Carbonaro sciupa di testa. L’1-1 sembra ormai scritto. Ma prima Iglio rischia il clamoroso autogol, poi all’ultimo la carambola: punizione rimessa in area e nella mischia Candoli butta dentro. È il gol che rovina il weekend. Da non crederci.
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