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Caccia all’ultimo griffato Spal. Tutti allo store in via Mazzini per la svendita

Tommaso Schwoch
Caccia all’ultimo griffato Spal. Tutti allo store in via Mazzini per la svendita

Maglie, pantaloncini, palloni e tutto quel che è rimasto nei magazzini. Tanti i collezionisti, ma c’è anche chi vuole approfittare degli sconti

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Ferrara Caccia all’ultimo capo griffato Spal. Per passione, per affetto, per solidarietà. È iniziata ieri e si ripeterà oggi, con gli sconti che salgono dal 70 all’80%, su quel che è rimasto dopo il primo “saccheggio”, allo Spal Store di via Mazzini. Svendita totale dei prodotti Spal rimasti nel magazzino dopo il fallimento della società a guida Tacopina: l’iniziativa, voluta da Aristide Pincelli, commercialista e liquidatore giudiziale della Spal, è stata molto apprezzata dai tifosi biancazzurri, tant’è che, già nella tarda mattinata di ieri era difficile riuscire a prendere maglie della taglia desiderata.

Un problema con cui si è scontrata Ornella Bonatiassessore allo sport di Bondeno – anche lei presente e in fila: «Sono qui per mio figlio, che studia a Milano e non ha avuto la possibilità di venire a Ferrara. Mi ha incaricato di fare acquisti, soprattutto pantaloncini, perché vuole contribuire alla giusta causa che sta alla base del progetto». Ricordiamo infatti che l’idea di Pincelli prevede di devolvere il maggior quantitativo di denaro possibile ai creditori della vecchia Spal, in particolare ai dipendenti che, a causa delle inadempienze di Tacopina, non hanno ricevuto tutte le mensilità che spettavano a loro. «Solo pantaloncini – riprende la Bonati –, perché purtroppo siamo arrivati tardi e per quel che riguarda le maglie molte taglie sono già state esaurite. Mi fa piacere che la gente di Ferrara abbia risposto bene a questa vendita, soprattutto perché penso sappiano che parte del ricavato andrà ai vecchi dipendenti».

Non siamo sicuramente ai livelli di quando proprio in quello stesso negozio venne Radja Nainggolan, ma il numero di persone ferme ad aspettare sotto il sole (che si è fatto sentire) è notevole, sebbene l’accesso solo su prenotazione e facendo entrare un certo numero di persone ogni mezz’ora ha permesso di gestire il tutto con un certo ordine e tranquillità, senza creare masse o flussi eccessivi di acquirenti.

In fila e dentro allo Spal Store si possono trovare tifosi di ogni genere ed età, tutti accompagnati dalla forte passione per i colori biancazzurri. In prima fila, insieme alla moglie, troviamo Massimiliano (49 anni), che fa trasparire tutta la sua passione per la squadra della sua città: «Sono qui perché la Spal non va mai lasciata sola, neanche in questi momenti di difficoltà. È una situazione utile per pagare e aiutare a recuperare i debiti verso i dipendenti e i fornitori. Ho una teca intera con tutte le maglie della Spal che ho accumulato in questi anni».

Stessa passione che viene incarnata anche dai tanti ragazzi giovani presenti all’evento, come Lorenzo (20 anni), il quale ci conferma di essere presente soprattutto per un piacere personale, ma con un occhio di riguardo anche per la finalità del progetto.

Non c’è stata una grande richiesta per quel che riguarda un nome in particolare, ma ovviamente la classica divisa biancazzurra a righe è quella che ha riscosso il maggior successo tra i clienti. Anche se alcune persone, come ad esempio Sergio (62 anni), hanno dichiarato di essere lì soprattutto per l’abbigliamento extra partita o comunque per quei capi che non necessitano per forza di essere usati durante l’attività fisica: «Ho già diverse maglie, quindi preferisco concentrarmi sull’abbigliamento per il tempo libero, come tute o giubbini».

Tra i presenti c’era anche Mariagrazia (66 anni), che insieme al marito è stata, oltre che tifosa, anche finanziatrice dei biancazzurri per diversi anni: «Abbiamo già una caterva di maglie, ma sa com’è... Sono qui anche e soprattutto per mio figlio, vediamo cos’è rimasto a disposizione». «Abbiamo alcune maglie della Spal, già dal 2017 abbiamo iniziato a prendere qualcosina dal merchandising, il necessario diciamo», «Non cerchiamo la maglia di un giocatore in particolare, vediamo che occasioni ci sono», dicono i ventenni Umberto e Giacomo Bersanetti.

È stato curioso notare come, tra tutte le persone intervistate, nessuna di queste abbia affermato di aver comprato una maglia della nuova Ars et Labor, acquistabile solo online, per ora, anche se in diversi hanno voluto complimentarsi soprattutto per il design della seconda divisa. 

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