Ars et Labor sul mercato per una punta. Ferrari alternativa a Cesario
Countdown partito: c’è tempo fino al 30 settembre. Intanto l’attaccante che si era allenato in via Copparo è tornato a casa, mentre Ferrari è al Brindisi del ds Righi
Ferrara Il tempo stringe e in questi (delicati) casi il suo scorrere non è mai amico. Nei dilettanti il protocollo del calciomercato è senz’altro diverso da quello a cui si era abituati nel professionismo: fra le tante differenze, una è che, per fare una buona offerta, anche a chi è già impegnato con un altro club, c’è tempo fino a martedì 30 settembre. Poi, ci sarebbe tutto il tema degli svincolati, che tuttavia nel risultato finale pensiamo esser paragonabile a quello vissuto – ad esempio – negli ultimi anni di serie C: traduttore d’incognite, ritardi, difficoltà e quindi poche gioie.
All’Ars et Labor serve una punta con estrema urgenza, bell’e pronta a entrare in campo. La questione è nota a livelli clamorosi, nonché ripetuta e sottolineata da parecchie settimane. Il diesse Mirco Antenucci è sempre stato il primo a esserne consapevole e l’ha ribadito pubblicamente, ma fino a questo momento la proprietà non ha battuto un colpo. Questioni economiche? Sicuramente. Si parla di cifre altine, visto il periodo, l’urgenza e la piazza, ma altresì non impossibili: le titubanze stridono assai con i milioni sbandierati in maniera chiara in sede d’atterraggio a Ferrara da parte del patron Molinari in vista degli obiettivi stagionali della prima squadra.
La questione attaccante è rimasta irrisolta a causa di alcune mosse che oggi sembrano parecchio rivedibili. Al “Fabbri” di via Copparo durante le bollenti settimane dell’estate appena terminata si erano visti sia Michele Cesario (pupillo di Antenucci – in foto a destra) sia Matteo Chinellato. Quest’ultimo sarebbe stato davvero perfetto per la squadra biancazzurra, per numeri, struttura e caratteristiche. I conti non sono tornati – a livello d’incastri in rosa e di cash – e la punta si è accasata in serie D all’Altavilla. La storia di Cesario, altro nome a garanzia di timbri in Eccellenza, è iper-nota e non serve tornarci su: la questione non è mai stata dichiarata conclusa, ma l’attaccante è tornato in Abruzzo proprio nei giorni in cui la base del suo problema fisico era stata risolta dall’equipe medica biancazzurra. Mistero. O forse no. Perché nel frattempo in rosa l’Ars et Labor aveva incasellato i giovani ex Palermo – ben noti a mister Di Benedetto e all’agente Piraino – Gabriele Mazza e Mattia Lanza. A un certo punto si è forse sperato di farcela con loro (e con Carbonaro, a cui va riconosciuto il massimo dell’impegno). Invece, non aver ancora messo in casa una punta remunerativa, dopo 6 gare ufficiali, resta una questione poco comprensibile, per una società che ha tutto l’interesse a vincere senza rischi il campionato e dar slancio al proprio progetto sportivo.
In estate, oltre ai profili che quanto meno avevano respirato l’aria di Ferrara sognando di far parte della nuova squadra, sono andati qua e là i principali attaccanti che negli ultimi anni avevano impattato in maniera potente nella zona emiliano-romagnola, ma anche nel vicino Veneto: Aliu Grasjan (oggi al Legnago), Nicholas D’Este (al Chievo Verona), Yves Gnago (Gravina) su tutti. Diversa è la questione che riguardava il fratello di Antenucci, Andrea, già accasatosi per tempo al Fiorenzuola (dove però sta inspiegabilmente giocando poco).
D’accordo, ma adesso che si fa? La pista Cesario va tenuta sul tavolo fino a contrordine definitivo. Riccardo Iori del Lentigione farebbe carte false per vestire il biancazzurro di Ferrara, ma si tratta fondamentalmente di un (buonissimo) trequartista e non di una punta. Nei famosi “consigli per gli acquisti” – e questo va ben specificato, per evitare incomprensioni su trattative più o meno avviate – potrebbe entrare il nome di Nicola Ferrari del Brindisi (società in cui è finito a lavorare l’ex ds spallino Emanuele Righi). Si tratta di una vera punta, esperto (classe 1989), un metro e 83 d’altezza e di piede destro, recentemente passato anche per Nocera e per la Folgore Caratese, con oltre 200 marcature tra la serie C (in terza serie ha indossato le maglie di Viareggio e Manfredonia) e la serie D. Originario di Sassuolo, potrebbe anche gradire un avvicinamento a casa. Che possa esserci un interessamento nei suoi confronti o che si stia puntando qualcun altro, l’importate è fare in fretta e garantirsi i numeri giusti.
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