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Calcio: intervista al capitano

Centonze carica la Comacchiese: «Non sarà una partita normale»

Alessio Duatti
Centonze carica la Comacchiese: «Non sarà una partita normale»

«Giocare con l’Ars et Labor ti dà carica, in campo a testa alta»

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Ferrara Metafora di vita e sentimento collettivo. È il calcio. Arte unica, pura, inconfondibile. Capace di riservare incontri e generare incroci poco immaginabili. Può infatti capitare che alcune strade personali si ricongiungano nella maniera più inattesa possibile. Quando succede, le emozioni vengono amplificate da stima e affetto. Consentite a chi sta scrivendo, di definire “speciale” la chiacchierata con Kevin Centonze (1998), capitano della Comacchiese prossima avversaria dell’Ars et Labor. Averlo visto crescere sulle spiagge del litorale sin da bambino permette di aprire il classico cassetto dei ricordi. Al beach tennis (se la cavava anche lì), preferiva palleggiare con palloni “taglia 5” e ogni scambio o partitella era una sfida da vincere. Insieme si parlava sempre e solo di calcio. Panoramiche ampie, dalla Champions League agli Amatori. Passando naturalmente per la Spal, vista la sua curiosità rispetto alle dinamiche della cronaca sportiva. Era impossibile non percepire in quel ragazzino la fame, la mentalità e quel sogno di diventare calciatore. E allora via di sacrifici, con il vivaio del Ravenna e le varie esperienze (anche in serie D al Classe) maturate dall’allora baby promessa. Oggi con al braccio la fascia da capitano della sua Comacchiese.

«È un sogno che si è realizzato - dice Centonze -, sono quelle cose a cui pensi quando muovi i primi passi nel settore giovanile. Comacchio per il calcio resta ancor oggi un ambiente incredibile. La società è “local”, la ripartenza dal 2015 a oggi ha generato un’ascesa pazzesca. La piazza e il tifo ci seguono tanto da farci sentire in categorie superiori. Ora aspettiamo questa partita al “Paolo Mazza”: chi avrebbe mai pensato di giocarci in campionato con la maglia del Comacchio?».

Siete però partiti col freno tirato.

«Sì, anche se ci aspettavamo un gradino di difficoltà maggiore in Eccellenza. Domenica almeno abbiamo mosso la classifica. In quest’avvio siamo stati anche un po’ sfortunati, tra episodi e infortuni. Ci girerà meglio, ne sono sicuro».

Al momento siete bloccati anche in termini di gol realizzati.

«Anche lì credo sia solo una questione di una scintilla. Magari sabato, significherebbe molto. A Ferrara non andremo per fare la parte del punching ball ma proveremo a portarci a casa qualcosa».

La stagione di Centonze?

«Sono appena rientrato da un infortunio muscolare e fisicamente non sono al top. Gioco in più ruoli, sono sempre a disposizione del mister e il vero obiettivo è quello di salvare in tutti i modi la Comacchiese».

Anche da voi, tutti studiano e lavorano?

«Sì, è così. Facciamo 3 allenamenti, con inizio poco prima delle 19. Capite che per noi venire a giocare una partita del genere è un sogno. Le motivazioni saranno altissime. Due settimane fa ho dovuto vivere la Coppa dalla tribuna, i miei compagni si sono comportati bene. Giocare contro la Spal genera quel qualcosa in più, però sappiamo che per la nostra salvezza sarà importante averlo anche nelle restanti gare».

Lo spogliatoio come sta vivendo questa settimana?

«C’è molta carica. Singolarmente alcuni non stanno più nella pelle. Campi e Fiorini sanno cosa sia la Spal. Anche io avevo fatto qualche mese nell’ambiente, post Giacomense, e ci tengo a fare il meglio. Ovviamente ho sempre simpatizzato per la Spal e sarà un piacere incredibile giocarci contro».

Il comacchiese Luciani è in ballottaggio con Romagnoli per sostituire Giacomel.

«Conosco molto bene Fabio. Ha giocato qui con mio fratello Martin prima di fare le sue esperienze a Bologna, Imola e Ferrara. È un portiere valido, per me può fare anche la D. Negli ultimi anni è stato bloccato da tanti problemi fisici, ma per come l’ho visto in campo e conosciuto come ragazzo è un grande».

Un’opinione sulle difficoltà dell’Ars et Labor?

«Creano molto, ma non concretizzato. Capitava lo stesso a noi lo scorso anno in Promozione. Trovare l’amalgama in un gruppo tutto nuovo non è cosa semplice. Poi forse in campo ci si vuol mettere in mostra rispetto ai compagni e si ragiona più singolarmente che da collettivo. A oggi, mi sembrano un po’ queste le difficoltà di una rosa che resta fortissima».

Che gara sarà?

«La Comacchiese proverà a ripetere l’atteggiamento avuto in Coppa. Ci metteremo spirito, lotta e unione per tutti i 90 minuti e anche chi entrerà dalla panchina dovrà farsi trovare pronto. Sarà una partita maschia, tosta e sarà molto importante vincere i duelli. Sappiamo che rispetto a due settimane fa loro avranno 4-5 titolari in più e quindi saranno più forti. Noi faremo il nostro».  

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