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Ars et Labor, un altro errore strategico che avrà strascichi

Francesco Dondi
Ars et Labor, un altro errore strategico che avrà strascichi

Una riflessione dopo l’uscita di scena di Mirco Antenucci

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Ferrara C’erano due persone su cui fondare la rinascita del calcio a Ferrara: Mirco Antenucci ed Eros Schiavon. Le bandiere ancora contano e i due avevano i crismi per fare da paracadute sociale, politico e mediatico verso la città se le cose non fossero iniziate nel migliore dei modi. Schiavon è stato messo all’uscio per non creare pressione a Di Benedetto in caso di insuccesso, Antenucci è finito per essere esautorato da coloro che ora si trovano con un pesante fardello da gestire. Era già accaduto in estate che tra proprietà (e annessi) e Antenucci si fosse arrivati a uno strappo ma in quel caso fu l’amministrazione comunale a imporre di ricucire. Stavolta no, il ds, l’ex capitano, il simbolo di Ferrara ha scelto di non voler più scendere a compromessi. Si sussurra gli volessero offrire un ruolo di ambasciatore pur di tenerlo dentro, buono e addomesticato ma un lupo non si addomestica perché vive di istinto e leadership. Gravissimo errore, gestito malissimo anche mediaticamente (non è una novità) e ora i paracaduti sono finiti: serve solo vincere e ci vuole la punta.