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L’episodio

“Ehi nero”, squalificato 10 giornate. La società ferrarese: «Non è stato razzismo»

“Ehi nero”, squalificato 10 giornate. La società ferrarese: «Non è stato razzismo»

Il fatto nel finale della partita di Terza categoria tra Arzenta e Berra. Stop per il portiere Benini, la società rossoblù: «Usata quella parola per richiamare l’attenzione senza tono dispregiativo. Ci scusiamo comunque con chi si è sentito offeso»

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Berra Gli sono state inflitte dieci di giornate di squalifica, per quello che è stato catalogato come un episodio di razzismo. Si è infatti rivolto ad un avversario appellandolo con il colore della sua pelle, dopo che lo stesso aveva causato un brutto fallo. È su questo episodio che, a distanza di due settimane, la società Berra è voluta tornare: per chiarire la situazione, precisare la posizione del proprio tesserato che ha subito il lungo stop e anche per porgere le proprie scuse e aprire al dialogo con la massima disponibilità.

Protagonista dell’episodio verificatosi in Arzenta-Berra (quarta giornata del campionato di Terza categoria del 5 ottobre) è il portiere Davide Benini. «Una gara che per l’intera durata è stata giocata da entrambe le compagini in maniera determinata, corretta e con il giusto spirito agonistico che l’impegno richiede» premette la società rossoblù. Gara sull’1-2 e si arriva al 95’ con «l’episodio incriminato e sanzionato dalla giustizia sportiva». Cos’è successo cerca di ricostruirlo il Berra in una nota: «Un atleta dell’Arzenta, su un calcio d’angolo a loro favore, ha colpito in maniera volontaria un nostro giocatore in pieno volto, a quel punto il nostro portiere Davide Benini ha esclamato la parola “nero” (come da referto di gara), non con tono denigratorio, dispregiativo e senza l’aggiunta di nessun epiteto di stampo razziale. In seguito a questo entrambi sono stati espulsi dal terreno di gioco». Il giudice sportivo ha poi deciso: 2 giornate al giocatore dell’Arzenta, Pobi, “per aver colpito un avversario durante un’azione di gioco con un pugno”, 10 a Benini “per aver proferito nei confronto di un avversario frasi di discriminazione razziale”.

Il Berra prende quindi una posizione: «La società è contraria e condanna fermamente ogni forma di discriminazione e razzismo, ma secondo noi, in questo caso, di razzismo non si è trattato. Il nostro tesserato, con oltre 20 anni di carriera impeccabile alle spalle e una reputazione da sempre improntata al rispetto e alla lealtà, ha semplicemente cercato di richiamare un giocatore avversario, utilizzando una parola per attirarne l’attenzione senza alcuna intenzione di offendere e/o denigrare».

E poi la precisazione: «Ci scusiamo sinceramente se qualcuno si è sentito offeso; non era l’intenzione. Va anche tenuto conto del contesto e del momento in cui questo è successo – si precisa nel comunicato –: Benini aveva appena visto un suo compagno cadere a terra dopo essere stato colpito da un giocatore avversario».

Non è esclusa dunque la via del ricorso, «per difendere l’immagine e i valori della società Berra e del nostro atleta». La squadra rossoblù apre comunque le porte «al dialogo con chiunque abbia percepito l’episodio come lesivo. Non intendiamo assolutamente criticare la società Arzenta o il direttore di gara, solo pensiamo che non si sia trattato di un episodio di razzismo».  

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