Pietracuta internazionale, «ma l’Ars et Labor è favorita». Verso la gara
Chi è la prossima squadra avversaria dei biancazzurri, con calciatori che giocano nella Nazionale del San Marino
Ferrara I prossimi avversari dell’Ars et Labor giungeranno a Ferrara direttamente dal profondo sud della Romagna. Pietracuta si trova infatti localizzata nel comune di San Leo, a soli tre chilometri dal confine con la Repubblica di San Marino: non a caso in rosa spiccano una decina di elementi che fanno parte della sempre suggestiva nazionale del Titano. La zona è situata a 165 metri sopra il livello del mare e 1.500 persone, popolano la località. Il richiamo del turismo non manca, mentre il calcio è più che altro una questione aggregativa dal 1980, quando il team rossoblù ha iniziato il proprio percorso dilettantistico, mentre quello corrente è il quarto anno consecutivo in Eccellenza. La compagine oggi allenata da Roberto Cevoli si porrà come avversario assai tosto nella domenica pomeriggio del “Mazza”: il mister è anche ct del San Marino e da calciatore ha calcato i campi della serie A con il Modena. Dopo un avvio shock (6 ko consecutivi nelle prime 6 uscite) i romagnoli hanno infatti infilato 5 risultati utili con 2 vittorie, entrambe in casa, al “Claudio Bindi”. In dirigenza, tra gli altri, ci sono il presidente Fabio Carli e il direttore sportivo Sandro Conti. E proprio con quest’ultimo abbiamo fatto due chiacchiere a pochi giorni dal match.
Direttore, anzitutto ci introduca la vostra realtà. «Siamo una società che rappresenta un piccolissimo paese dell’entroterra riminese, in Valmarecchia. Fino a vent’anni fa eravamo nelle Marche, poi col referendum siamo passati in Romagna. La nostra sportiva ha sempre viaggiato nelle categorie più basse, arrivando in Promozione con l’obiettivo di salvarsi. Abbiamo poi fatto un percorso lungo 10 anni con il nostro ex allenatore e siamo arrivati addirittura in Eccellenza. Ma parliamoci chiaramente: da solo il nostro paese, per bacino d’utenza e costi da sostenere, non può stare in questa categoria. Abbiamo un settore giovanile con quattro squadre e la novità di pochi mesi fa che ci permette di andare avanti bene è la stretta collaborazione con la federazione calcistica sammarinese. Con noi abbiamo tutto lo staff della Nazionale, oltre a 12-13 giocatori. Ci alleniamo quattro volte a settimana, sempre dalle 18 in poi perché tutti studiano e lavorano. Insomma, siamo dilettanti allo stato puro».
Come spiegare il vostro avvio nero prima della ripresa attuale? «Non eravamo da 6 ko consecutivi, onestamente parlando. Non siamo da bassa classifica, ma nemmeno da alta. Chi ci dava tra i favoriti in estate forse è stato influenzato da quanto di buono fatto negli ultimi anni, ma abbiamo cambiato molto. Con noi ci sono tanti giovani a cui serviva tempo per inserirsi. La fiducia al mister è rimasta intatta, qui in 25 anni abbiamo cambiato solo un allenatore. Ora stiamo andando bene, ma credetemi che le prestazioni sono sempre sullo stesso livello. Non abbiamo mai demeritato, non parlo di sfortuna perché nel calcio bisogna solo far gol e non prenderli, però abbiamo sbagliato molti rigori all’inizio».
Obiettivo finale, quindi? «Mantenere la categoria, anche in maniera non tranquilla (ride; ndr). Se un giorno retrocederemo ci dispiacerà molto ma non ne faremo un dramma. Siamo tutti volontari e risorse non ce ne sono. Siamo felici della squadra che abbiamo. Ci sentiamo equilibrati e ben assortiti in ogni reparto. Non abbiamo fenomeni, ma un bel livello standard per tutti. L’ambizione, se si potrà, è quella di rimanere in Eccellenza».
Ci dica qualcosa di più sugli elementi di San Marino. «Anche negli anni scorsi avendone con noi 4-5, quando c’era la sosta delle nazionali rimandavamo le nostre gare. Siamo confinanti, quando vanno via facciamo il tifo per loro. Quest’anno abbiamo vinto la prima gara di campionato dopo il loro rientro da partite internazionali, quindi non farei discorsi di distrazioni, motivazioni o dispendi fisici».
Tra l’altro sono ragazzi abituati a giocare davanti a migliaia di persone. «Sì, questo è vero. Il mese scorso hanno giocato al “Prater” di Vienna tutto esaurito, calcano gli stadi più iconici di tutt’Europa e conoscono le cornici importanti. Diciamo che come Pietracuta, però, non vediamo l’ora di giocare nel vostro stadio. Vada come vada, proveremo ovviamente a far risultato, ma vogliamo goderci quest’esperienza irripetibile. Sarà una gran bella domenica, a prescindere».
Ars et Labor favorita per vincere il girone B anche a suo avviso? «Assolutamente. Questo campionato è talmente di basso livello che bastano i tifosi per farlo proprio. I giocatori biancazzurri avranno la pressione di dover vincere ogni domenica, ma alla lunga dominano sempre le partite. A volte capita di non vincere, ma in un torneo alla distanza poi i valori escono e l’Ars lo vincerà».
Dove si giocherà la partita di ritorno? «Non credo a Santarcangelo perché anche loro da calendario giocheranno in casa. Abbiamo ottimi rapporti con Misano Adriatico, ma è viva la possibilità di giocare allo stadio di Serravalle, proprio a San Marino. Sarebbe stupendo e credo che trascorrere una domenica da queste parti sarebbe un’ottima occasione di turismo per i tifosi ferraresi».
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