Ars et Labor, sei fortunata: nel girone A saresti addirittura sesta
Ritmo lento per tutte nel girone B, così i biancazzurri rimangono in corsa. Nel gruppo A invece le prime della classe vanno ad una velocità forsennata
Ferrara In tempi non sospetti, i più fini conoscitori del panorama dilettantistico avevano etichettato il girone B - quello in cui milita l’Ars et Labor - come il gruppo più morbido e facilmente praticabile nell’Eccellenza emiliano romagnola. Lasciando, di conseguenza, al girone A lo scettro della tosta competitività, spesso spiegata dalle maggiori disponibilità economiche, che vengono riversate nel mondo pallone dentro i ricchi e produttivi territori del modenese, del reggiano, del parmense e del piacentino. Denari, tradizione, visione e un trend - ormai storico da anni - che si sta confermando anche in questa stagione.
I dati, che a breve andremo a elencare, lo certificano in maniera piuttosto netta. Allo stato attuale delle cose, la compagine ferrarese risulta in piena crisi di risultati (e criticata da gran parte di tifosi), ma è ancora in scia a un primato che nell’altro girone avrebbe ormai visto soltanto tramite l’utilizzo di un binocolo. L’Ars et Labor di mister Stefano Di Benedetto viaggia infatti a ritmo lento e ha 24 punti, più o meno quelli che di là ha il Terre di Castelli, la formazione che avrebbe ereditato il blasone Spal se il sindaco Alan Fabbri avesse scelto la cordata guidata dalla X Martiri. La capolista del girone B è la Sampierana con 26 punti (San Piero in Bagno fa meno di 4.000 abitanti), comunque “non sufficienti” nel parallelismo con l’altra sfera dell’Eccellenza regionale. Nel girone A comanda le operazioni la formazione piacentina del Nibbiano Valditone di mister Luca Rastelli con 33 punti (10 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta nel percorso). Seguono appaiate a quota 31 la reggiana Vianese (ovvero l’ex squadra di Milos Malivojevic), l’Agazzanese e la Pontenurese. Più punti dell’Ars li ha anche il Fiorenzuola di bomber Andrea Antenucci (4 reti fin qui), spesso “visionato” dal fratello Mirco (una volta chiuso il suo rapporto da diesse spallino “il capitano” ha iniziato a girare sui campi sportivi dalla serie A ai dilettanti). Il forte Fiorenzuola oggi si trova al quinto posto e nella fotografia dei numeri sarebbe comunque ben davanti all’Ars et Labor.
Ciò che fa impressione è la potenza di fuoco offensiva in possesso di queste corazzate iscritte al girone A (tutte le prime della classe sono andate in doppia cifra di vittorie). La capolista Nibbiano – il cui attaccante più prolifico al momento è Domenico Grasso con 8 marcature – vola letteralmente con una differenza reti clamorosa (+27) data da 28 gol fatti e uno solo subito. La Vianese ha un altrettanto enorme +23 da porre sul tavolo, tanto per capirci. L’Ars et Labor ha segnato soltanto 18 marcature (7 risultano quelle subite, differenza reti +11) e il paragone numerico porta con sé un notevole stato d’imbarazzo per quella che dovrebbe essere l’unica vera piazza nobile dei due gironi. A dir poco brutto è anche il numero delle vittorie biancazzurre (7), soprattutto se comparate coi passi falsi: 3 a metà (pareggi) e 3 pieni (tradotti in fastidiose sconfitte). E per poco non ci scappa anche la quarta col un Sant’Agostino meritevole degli unici applausi di giornata degli sportivi estensi. I dati comparativi dei due gironi la raccontano chiaramente. Nell’alto territorio emiliano l’Ars et Labor avrebbe già salutato ogni sogno di gloria, il gruppo B - verrebbe da dire per fortuna - permette quantomeno di potersela giocare. Ma ormai è chiaro: una tribolata del genere, nessuno l’avrebbe immaginata.
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