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Sul palco di Top Ferrara Sport anche l’oro iridato sui pattini

Sergio Armanino
Sul palco di Top Ferrara Sport anche l’oro iridato sui pattini

Il Quadrifoglio ha visto le sue ragazze brillare al Mondiale

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Ferrara Giovedì sera sul palco del Teatro Comunale di Ferrara ci saranno anche loro, le ragazze del pattinaggio Il Quadrifoglio, allenate da Gloria Grandi. Sì, perché nello scegliere chi premiare alla seconda edizione di Top Ferrara Sport non s’è guardato alla disciplina, ma all’impegno che ha portato al risultato. Qualcuno storcerà il naso, perché il pattinaggio a rotelle non è sport olimpico: bene, magari un giorno lo diventerà, ma nel frattempo ci sono quattro ragazze ferraresi che tengono tanto alto il vessillo di questa disciplina da portarlo a sventolare sul tetto del mondo. E quelle medaglie portate a casa da Pechino valgono, eccome se valgono, perché quando si gareggia a questi livelli il tasso tecnico è altissimo, la sfida è vera, lo sport sublima. E merita il riconoscimento nostro e l’applauso del pubblico.

Allenate a Bologna alla Progresso Fontana, dopo essere sbocciate sulla pista del pattinodromo cittadino, le quattro ragazze si sono affermate in Cina con il gruppo Precision Skate: la senior Francesca Di Barba con la medaglia di bronzo, mentre Elena Teodori, Anna Mazzocco e Federica Campochiaro con quella d’oro nella categoria junior.

«Ci allenavamo a Ferrara – raccontano le più giovani del quartetto –, ma ci hanno chiamate a Bologna per costruire il gruppo. Già 3 anni fa si è costituito il gruppo junior e ha partecipato a tre campionati del mondo – in Colombia, Italia e Cina – e tre Europei – in Portogallo, Italia e Spagna. Francesca è arrivata un anno dopo, quindi ha partecipato agli ultimi due mondiali e a un solo Europeo, quello in Italia».

Ma veniamo al percorso che ha portato le pattinatrici ferraresi fino in Cina: «Ci siamo qualificate al campionato italiano, arrivando prime nello junior e terze nel senior, quindi siamo partite per la trasferta in Cina».

Partenza avvenuta lo scorso 25 ottobre, con il ritorno il 3 novembre, gareggiando il 29 le più giovani e il 30 le grandi.

Ecco il racconto delle junior: «Il giorno prima della gara abbiamo provato la pista, poi gareggiato contro altre due squadre italiane, due argentine e una cinese: abbiamo vinto con un distacco importante, 8 punti più del gruppo arrivato secondo. L’anno scorso era rimasto l’amaro in bocca a Rimini, qualche errore di troppo ci aveva relegate al secondo posto, quest’anno vincere è stata un’emozione forte. Siamo contente del risultato, comunque in tre anni abbiamo fatto l’Europeo, il Mondiale italiano, era il nostro ultimo anno da juniores e ci mancava solo quell’oro».

Sport spettacolare, complesso, affascinante il, pattinaggio sincronizzato: la squadra è composta al massimo da 20 elementi, 16 vanno in pista e 4 sono riserve. La pista da gara è 25 metri per 50.

Ecco il racconto della gara senior: «Gareggiavamo contro una squadra argentina, due italiane e una cinese. Siamo arrivate terze, ma comunque siamo rimaste contente. Certo, l’anno scorso avevamo vinto, quest’anno l’obiettivo era rimanere sul podio. Abbiamo fatto un buon lavoro, ottenendo il punteggio tecnico più alto che si può avere in questa gara».

Conosciamole queste ragazze, scopriamo come sono diventate pattinatrici.

«Ho iniziato a 6 anni – racconta Francesca –: ho visto la figlia di un’amica di mia mamma pattinare a un saggio di Natale e da lì non ho mai smesso».

«È successo per caso – dice Anna –, nessun motivo particolare: ho provato una serie di sport e mi sono appassionata al pattinaggio».

«È stato per una serie tv – svela Elena –, prima facevo ginnastica artistica, poi ho visto “Soy Luna”, una serie argentina con ragazze e ragazzi che pattinano e mi sono appassionata, poi anche mia sorella pattina».

«Pattinava una mia compagna di classe – l’esperienza di Federica – e mi ha portata a conoscere questo sport».

Disciplina che, come accennavamo, non è olimpica: «E questo dà fastidio e pure tanto: non ha nulla da invidiare a nessun altro sport, è completo, ma purtroppo ci tocca ancora aspettare», sbotta Francesca. E aggiunge: «Finché le Nazioni forti non avranno successi importanti in questa disciplina, non sarà riconosciuta come olimpica».

Maggiore visibilità l’ha avuta il pattinaggio sul ghiaccio: «Ma è completamente diverso!»

Francesca, Federica ed Elena insegnano già, ma solo a ragazzine. E i maschi? «In squadra con me c’è un ragazzo – dice Francesca –. In Italia e Spagna ce ne sono pochi ma forti, magari avessimo più maschi che pattinano».

Per ora ci sarà da puntare sulla spettacolarità dei gruppi sincro per mettersi in mostra: «Con il sincronizzato – spiega Elena – la coreografia di gruppo è molto scenografica, creiamo forme che si spostano». «Forme geometriche – puntalizza Anna –, elementi e figure che evolvono con tante persone una affianco all’altra».l

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