La Nuova Ferrara

Il folk risveglia il giardino segreto. Martedì sera The Secret Garden (allo Spazio Grisù in via Poledrelli) ha steso il red carpet alla regina del folk australiano, Toby Beard, che ha realizzato proprio a Ferrara la sua prima data in Italia, accompagnata dalla sua band.

Per i titolari del pub Il Molo Davide Franchini e Daniele Benetti, unici in Italia ad aver creato un festival della musica british e delle sue derivazioni, è infatti essenziale offrire al pubblico la possibilità di ascoltare dal vivo le eccellenze mondiali in questo settore. Per la sesta serata del Garden, con la Beard, gli organizzatori hanno collaborato assieme al Roots Music Club e hanno affidato l’apertura ai Down The Rabbit Hole. Trionfatori sin dal loro primo live i ‘conigli’ ferraresi hanno fatto passi da giganti, a poco più di un anno dalla loro nascita. Alice Pisano alla voce, Mattia Bellettati alla chitarra, Enrico Gamberoni al basso, Chiara Scaglianti alla tastiera e Francesco Gessi alla batteria hanno suonato alcuni loro brani come Step by step, oltre a cover dal panorama irlandese ed a successi pop contemporanei con una toccante versione di One day di Asaf Avidan.

Poi è arrivata Toby, con la sua spontaneità e grinta, proponendo i brani del nuovo album a cui sta lavorando. Prima di salire sul palco la singer ha scambiato alcune parole con noi. Quale è, secondo lei, il futuro del folk in un’epoca di musica elettronica? «Penso che tutte le cose siano destinate a tornare ciclicamente e anche il folk sta tornando. È la radice di tanti generi come il pop il rock, perché è un tipo di musica che nasce spontaneo, dai nostri battiti interiori».

Le piace l’Europa? «Trovo che ci siano molto più chance per crescere rispetto al mio Paese. Inoltre, qui trovo sempre un’accoglienza molto calorosa e la gente abbraccia la mia musica». (elios)