La Nuova Ferrara

In libreria

La felicità secondo Epicuro fa ancora centro

La fine dell'anno scolastico ha aumentato il consumo dei classici all'Ibs: la “Lettera sulla felicità” di Epicuro è arrivata sul podio, magari pure per un bisogno comune e diffuso, oltre che per i...

29 giugno 2014
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La fine dell'anno scolastico ha aumentato il consumo dei classici all'Ibs: la “Lettera sulla felicità” di Epicuro è arrivata sul podio, magari pure per un bisogno comune e diffuso, oltre che per i compiti delle vacanze. Il filosofo greco predicava per la resistenza collettiva, in modo che «i mali se affliggono duramente affliggono per poco, altrimenti se lo fanno a lungo vuol dire che si possono sopportare».

Così il caldo e il fuggi fuggi generale, perché resistenza è anche la partecipazione di chi ieri era in centro città a proporre la lettura. Poi “Se questo è un uomo” di Levi, “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino, “Una questione privata” di Fenoglio e “Il giorno della civetta” di Sciascia hanno risalito all'improvviso la corrente della classifica. Difatti d'estate il sole sembra non calare mai la sera e, alla stessa maniera, si registra sempre un picco di letture intramontabili.

Tra le novità della settimana che sono proposte dalla libreria di piazza Trento Trieste è piaciuto il look rilassato di Paolo Fox, che sulla copertina dell'ultimo almanacco zodiacale, “Parlo di te” (Cairo Editore), indossa solamente abiti bianchi e siede a gambe incrociate, un po' zen: chissà se nelle pieghe degli astri i curiosi si ritroveranno… o riusciranno a risolvere i loro quesiti esistenziali.

E in barba a quelle che sono le manie propagandistiche del nostro bel Paese, la Libreria Sognalibro di via Saraceno ha fornito il “Commentariolum Petitionis” (che è a cura di Artecarta) probabilmente destinato al grande Cicerone, il manualetto di campagna elettorale più discusso della storia. Si tratta di un saggio che sarebbe stato scritto in forma epistolare da Quinto Tullio Cicerone all'incirca nel 65-64 a.C. come guida per il fratello Marco Tullio per la campagna elettorale del 64 dalla quale sarebbe uscito console della Repubblica Romana nel 63 a.C.

Matteo Bianchi

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