Cento - alla pandurera

In scena “L’opera da tre soldi”

Il lavoro di Brecht per contribuire al recupero del Borgatti

27 settembre 2014
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Oggi alle ore 21, appuntamento al Centro Polifunzionale Pandurera di Cento con lo spettacolo di Bertold Brecht e Kurt Weill “L’opera da tre soldi”. Rappresentata per la prima volta a Berlino nel 1928, l’opera è una rielaborazione del Beggar's Opera di John Gay e alterna, nella sua struttura, momenti di prosa a momenti musicali di cabaret e jazz. Ambientata nella Londra vittoriana tra la malavita londinese, la storia mette in scena il cinismo del mondo aristocratico con i suoi affari, i suoi interessi, i suoi intrighi. Lo spettacolo, prodotto da “In Controluce Teatro” per la regia di Giulio Pizzirani, rientra nel cartellone “Eventi Speciali” interamente dedicato alla ricostruzione e al recupero del Teatro Giuseppe Borgatti. Biglietti: euro 10 posto unico. ll protagonista, nell’opera di Brecht/Weill - così come in quella di Gay - è Macheath, noto criminale. Il numero di apertura, Morgenchoral des Peachum, cita la musica del compositore Johann Christoph Pepusch nell'originale di Gay. Macheath (Mackie Messer, o Mack the Knife) sposa Polly Peachum. Il padre di Polly, che controlla tutti i mendicanti di Londra, è sgradevolmente sorpreso dall'avvenimento e tenta di far arrestare e impiccare Macheath. I suoi maneggi sono però complicati dal fatto che il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Macheath. Alla fine Peachum riesce a farlo condannare all'impiccagione, ma poco prima dell'esecuzione, Brecht fa apparire un messaggero a cavallo da parte della "Regina" che grazia Macheath e gli conferisce il titolo di baronetto, nella parodia di un lieto fine. In molti punti l'opera si appella direttamente al pubblico, rompendo la “quarta parete” e ricercando un effetto che Brecht chiama di straniamento, contrapposto all'immedesimazione che al tempo di Brecht era lo standard dominante nella messinscena.