In scena “L’opera da tre soldi”
Il lavoro di Brecht per contribuire al recupero del Borgatti
Oggi alle ore 21, appuntamento al Centro Polifunzionale Pandurera di Cento con lo spettacolo di Bertold Brecht e Kurt Weill “L’opera da tre soldi”. Rappresentata per la prima volta a Berlino nel 1928, l’opera è una rielaborazione del Beggar's Opera di John Gay e alterna, nella sua struttura, momenti di prosa a momenti musicali di cabaret e jazz. Ambientata nella Londra vittoriana tra la malavita londinese, la storia mette in scena il cinismo del mondo aristocratico con i suoi affari, i suoi interessi, i suoi intrighi. Lo spettacolo, prodotto da “In Controluce Teatro” per la regia di Giulio Pizzirani, rientra nel cartellone “Eventi Speciali” interamente dedicato alla ricostruzione e al recupero del Teatro Giuseppe Borgatti. Biglietti: euro 10 posto unico. ll protagonista, nell’opera di Brecht/Weill - così come in quella di Gay - è Macheath, noto criminale. Il numero di apertura, Morgenchoral des Peachum, cita la musica del compositore Johann Christoph Pepusch nell'originale di Gay. Macheath (Mackie Messer, o Mack the Knife) sposa Polly Peachum. Il padre di Polly, che controlla tutti i mendicanti di Londra, è sgradevolmente sorpreso dall'avvenimento e tenta di far arrestare e impiccare Macheath. I suoi maneggi sono però complicati dal fatto che il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Macheath. Alla fine Peachum riesce a farlo condannare all'impiccagione, ma poco prima dell'esecuzione, Brecht fa apparire un messaggero a cavallo da parte della "Regina" che grazia Macheath e gli conferisce il titolo di baronetto, nella parodia di un lieto fine. In molti punti l'opera si appella direttamente al pubblico, rompendo la “quarta parete” e ricercando un effetto che Brecht chiama di straniamento, contrapposto all'immedesimazione che al tempo di Brecht era lo standard dominante nella messinscena.