La Nuova Ferrara

teatro comunale abbado

Landscape, la danza fior di loto leggera sull’acqua

Landscape, la danza fior di loto leggera sull’acqua

In scena il secondo appuntamento della stagione, con la sala gremita e tanti applausi

20 ottobre 2014
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Tre anni sono passati da che Saburo Teshigawara, con la partner Rihoko Sato, presentò a Ferrara la sua Eclipse. Era il novembre 2011. L'altra sera è tornato nel Teatro Comunale Claudio Abbado per l'ouverture del progetto culturale “Focus Japan” portando lo spettacolo nuovo, Landscape, dove i due giapponesi danzano sulle musiche live eseguite dal pianista lussemburghese Francesco Tristano. Molto bella questa performance, molto più coinvolgente delle altre precedenti viste nel nostro teatro durante gli anni del festival di danza contemporanea curato da Gisberto Morselli. La musica alterna brani di Johann Sebastian Bach con un pezzo mitico del Novecento, In a landscape, di John Cage (da cui il titolo della performance) e con pezzi originali dello stesso Tristano. Landscape diventa, per Teshigawara, il paesaggio con cui il corpo esprime la vitalità, la vivacità, il motu proprio che anima l'imperturbabile fissità dei luoghi concepiti come dimensione statica. Così sono statici, oggettuali, il palcoscenico, il pianoforte al centro della scena, i fondali e le quintine, ma anche le immaginifiche vette e praterie, i boschi e i dirupi che stanno dentro il contrappunto di Bach, il minimalismo di Cage, l'eclettismo di Tristano. E per contrappeso, invece, è soggettuale, dinamica, la danza di Teshigawara e Sato, divenendo essa stessa paesaggio: infatti Landscape of body (Paesaggio del corpo) si chiama uno dei pezzi danzati che riconduce a sintesi il significato dell'intera performance.

Dal punto di vista artistico Landscape si realizza su tre scenografie in bianco/nero. Dal punto di vista stilistico, e parafrasando, la danza della Rihoko Sato è paragonabile al fior di loto, perché è morbida, profumata, delicata e leggera come se si muovesse sull'acqua; quella di Seburo Teshigawara è marziale, samuraica, volitiva, prepotente. Lo spettacolo è durato 60 minuti, letteralmente volati, ed è stato eccellente anche dal punto di vista dell'esecuzione musicale. Teatro gremito e applausi meritati.

Athos Tromboni