La Nuova Ferrara

Dal Delta 3 milioni e 800mila risotti

Dal Delta 3 milioni e 800mila risotti

Riso come coltura e cultura (e molta geografia economica) alla conviviale ecumenica di Ferrara

29 ottobre 2014
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In riso veritas. Il motto vinicolo latino preso a prestito calza a pennello per il cereale: il riso racconta la verità economica della nostra provincia che nel Delta del Po trova ambiente e vocazione ideale per questa coltura e cultura.

Il giochino facile, ma complesso, che connette il riso a coltura e cultura è stato praticato con ottimi risultati qualche sera fa alla locanda "La Chiocciola" di Quartiere di Portomaggiore.

Nella casa gastronomica di Ido Migliari la delegazione ferrarese dell'Accademia Italiana della Cucina ha affrontato l'annuale conviviale ecumenica contemporaneamente ad altri 7.500 soci sparsi per il mondo, e animati dallo stesso fuoco di ricerca e scoperta del fondatore, Orio Vergani.

Cena universale con protagonista il riso, gustato, ma anche illustrato. È stato infatti Eugenio Bolognesi, presidente del Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po IGP a imbarcare tutti i soci e gli ospiti sul tappeto volante della storia e della geografia economica, decollare dall'Estremo Oriente e atterrare nelle risaie di casa nostra. Migliaia d'anni di fame, commercio, gastronomia, acqua e terra, sapienza. Bolognesi ha fornito i numeri della risicoltura nazionale che occupa 250mila ettari, produce 470 milioni di fatturato e 1 miliardo per l'industria di trasformazione e indotto. L’anno scorso il Consorzio IGP Riso del Delta del Po ha operato su 481 ettari e ha prodotto 311 tonnellate certificate di riso lavorato. Gli operatori che aderiscono sono 16 e i Comuni che fanno parte della zona IGP sono 19 dei quali 11 ferraresi (con Ostellato, Berra, Jolanda, Lagosanto, Codigoro, Comacchio, Mesola e Goro e se si considera ancora la separazione fra Massa, Migliaro e Migliarino) e 8 rodigini (Papozze, Ariano, Porto Tolle, Taglio di Po, Contarina, Donada, Loreo e Rosolina.

Sulla produzione dell’anno scorso con la qualità di riso prodotta dal Consorzio sono stati cucinati circa 3 milioni e 800mila risotti.

Il capo della delegazione Luca Padovani ha fatto gli onori casa. A inizio serata ha percorso le tappe di vita del gruppo ferrarese (che va per compiere di i quarant'anni) ed ha accolto due nuovi soci: Maurizio Mantovani e Andrea Lazzari con l’assistenza dei veterani past delegati Victor Dana e Severino Sani.

Fra gli ospiti il prefetto Michele Tortora, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, la dirigente dell'istituto agrario e alberghiero Navarra-Vergani Roberta Monti.

La lista delle vivande è stata improntata a un solfeggio di alcune varietà di riso, noto e familiare nel nostro territorio: fra gli antipasti gli arancini di riso Originario, quindi i primi con un risotto Carnaroli mantecato al rombo e un assaggio di risotto di rane; come secondo calamari ripieni di Vialone Nano con piselli e zafferano con funghi porcini; per dessert un gelato al riso Roma.

Il menù grafico è stato curato da Marco Nonato. A tutti è stata distribuita la guida dell'Accademia e quindi il volume antologico dedicato ai risi e ai risotti d'Italia.