La Nuova Ferrara

la mostra “L’altare di pergamo”

Visite record per Amelio a Taormina

Visite record per Amelio a Taormina

La personale dell’artista centese è a 10.000 presenze: «Un onore»

29 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Tra passato e presente nel segno dell’arte, il maestro Salvatore Amelio rende omaggio all’Altare di Pergamo. È così che il mondo ellenistico, rivive a Taormina (Me), una delle principali città della Magna Grecia, dove venerdì si conclude, dopo oltre un mese di esposizione, la mostra Memorie d’arte “L’Altare di Pergamo visto da Amelio” di Amelio.

Ad anticipare la chiusura il commento entusiasta dell’artista centese: «Sono davvero sorpreso e onorato dal successo che la mostra, organizzata in una città di grande turismo internazionale e in contesto di prestigio come quello dell’ex Chiesa ottagonale del Carmine, ha riscosso, richiamando circa 10mila visitatori».

Un successo, secondo Amelio, dovuto anche alla sua particolarità: «In esposizione, una rivisitazione della Gigantomachia, il prestigioso fregio proveniente dall’Altare di Pergamo, uno dei capolavori dell’arte ellenistica (Turchia, II secolo a.C.), e dal 1886 al Pergamon Museum di Berlino».

Un percorso artistico, quello intrapreso da Amelio, che per la prima volta, nel maggio 2011, è approdato grazie a Provincia di Ferrara, Istituto italiano di cultura di Berlino e al sostegno di aziende agro-alimentari del Ferrarese, a Berlino; qui, vennero registrati oltre 2mila visitatori. A settembre 2011, poi, l’esposizione ha fatto tappa al Castello Estense, come riconoscimento alla città promotrice dell’iniziativa. Da Berlino in poi, un crescendo di presenze, visto che la mostra a Ferrara è stata visitata da circa 5mila persone. Poi il 27 settembre scorso, l’inaugurazione a Taormina: «Un approdo congeniale, in una terra ricca di testimonianze classiche e orientali. Il Comune inoltre ha sposato a pieno l’iniziativa».

La mostra, organizzata col patrocinio del Comune di Taormina, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara, ha ricevuto il contributo del Pastificio Andalini di Cento.

Beatrice Barberini