La Nuova Ferrara

Dodici diamanti brillano nella Rotonda

Di Fabio Ziosi
Dodici diamanti brillano nella Rotonda

Sono gli scatti del fotografo Marco Caselli Nirmal, restituiti alla storia di un teatro (il Comunale) e della sua città

30 ottobre 2014
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Rotonda Foschini è oggi simile a una corona con dodici perle o diamanti incastonati sopra: sono i dodici scatti di Marco Caselli Nirmal, catturati dal fotografo ferrarese e restituiti alla storia di un teatro e della sua città.

Questa installazione per immagini è stata inaugurata domenica scorsa e presenta, per chi vuole fermarsi a guardare, una sorta di galleria a cielo aperto sempre visitabile. Le foto raccontano un’emozione ancora viva e palpitante per chi a quegli spettacoli ha assistito, un’emozione che rimanda a suoni, luci, voci, parole, musica rimasti impressi nella mente e che attendono un lampo per essere riaccesi nuovamente. Chi invece non vi ha assistito ha la possibilità di vedere la “memoria” del nostro teatro ed esserne partecipe.

Ieri ho visto due giovani che si facevano un selfie con dietro la foto (per un attimo mi veniva da scrivere “il quadro”, come avviene oggi in tanti musei del mondo) di Claudio Abbado ritratto nel teatro che oggi porta il suo nome.

Nel gesto di quei due giovani c’è qualcosa di più di una semplice foto scattata da un cellulare; c’è il prosieguo di un cammino fatto di cultura, di scelte di vita e - perché no? - anche di rischi e di scommesse fatti prima di tutto dal grande direttore che ha dedicato la sua vita alla musica e ai giovani, ma anche dall'istituzione teatrale e da una città che oggi è conosciuta, anche fuori dai confini nazionali, per l'attività di Ferrara Musica e del suo teatro.

Niente di tutto questo era scontato, come niente di tutto questo è acquisito per sempre. Abbado, nella bellissima immagine di Nirmal, appoggiato alla parete guarda verso l’infinito del palcoscenico, ma se avesse potuto - sono sicuro - si sarebbe girato per mettere il suo sorriso accanto a quello dei due giovani.

Dicevamo che vi sono esposti momenti simbolo della nostra storia teatrale. Eccone alcuni. C’è una bellissima e sorridente Mariangela Melato interprete di “Fedra” nel 2000; un ispirato Giorgio Gaber che è stato varie volte ospite di Ferrara; poi una scena del “Don Giovanni"” di Mozart diretto da Abbado, rappresentato nel 1996; un’immagine da “Gli innamorati” di Goldoni con la regia di Massimo Castri, dove Nirmal ha colto una sorta di passo di danza dell’attrice, satura di colori fiamminghi. Il rosso fiammeggiante nella teoria di ballerini del Maggio Fiorentino in “Callas”, per una prima nazionale del 2006; gli indemoniati danzatori di “Dada Masilus Swane Lake” nella coreografia di Dada Masilo, dell'aprile di quest’anno. Il sorriso complice di Toni e Peppe Servillo in “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo; la foto-incisione di “Odissea: doppio ritorno” di Luca Ronconi con una platea piena di macerie e semidei greci (settembre 2007).

Caselli Nirmal, che dal 1977 si dedica professionalmente alla fotografia, da oltre trent’anni segue l’attività del nostro teatro, ma lavora anche con enti culturali, orchestre, compagnie teatrali e di danza, festival e rassegne sia in Italia che all’estero.

Questi dodici scatti - come la maggior parte delle 250.000 immagini - fanno parte dell’immenso patrimonio che costituisce il fondo fotografico della Biblioteca del Teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara.

Una mostra da visitare e da godere, da ammirare con calma che ogni immagine, ogni particolare ed ogni “movimento” richiede. Una mostra molto bella nel cuore della città.

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